ACI e Toyota Italia i più critici verso i blocchi delle auto in città

Contro gli inutili blocchi del traffico e le inutile targhe alterne, a protestare, a livello istituzionale, seppur con qualche giorno di ritardo, e quindi a fatti in corso, è stato solo l’Aci, per voce del suo presidente Angelo Sticchi Damiani.

Silente, invece, anche se parte interessata, l’Ac Milano. E non è stata una cosa positiva, a mio parere, visto il comunicato – precedente all’ordinanza del Comune, su modi e tempi del blocco del traffico privato – con il quale il presidente Ivan Capelli sottolineava la volontà di tornare a occuparsi soprattutto di mobilità e non solo dei problemi relativi all’autodromo di Monza.

Ma giriamo pagina, sperando in una maggiore incisività di Ac Milano se dovesse essere nuovamente deciso qualcosa di vessatorio, demagogico e penalizzante verso gli automobilisti.
Le nuove accuse, risultate poi infondate, rivolte al mondo dell’auto, cioè di essere il principale inquinatore delle città, sono passate ancora una volta sotto silenzio da parte del settore.

Un’altra “tafazzata”, direi. Nessun accenno di reazione o commento che, per chi è contro la mobilità a motore, può rappresentare una sorta di ammissione di colpevolezza, che invece, alla prova dei fatti, non esiste.

A incazzarsi, invece, tra i tanti capi delle Case automobilistiche e i rappresentanti della filiera stessa, è stato Andrea Carlucci, numero uno di Toyota Italia, (nella foto) il quale ha esternato all’agenzia “Agi” tutto il suo disappunto, ricordando gli sforzi dei costruttori in direzione di una mobilità ecosostenibile.

Qualcuno potrebbe dire: “Carlucci ha voluto portare acqua al proprio mulino, parlando soprattutto di ibrido e fuel cell, al centro della strategia della Casa giapponese”. Embè? Se così fosse, ha fatto bene, ha colto la palla al balzo. E lo stesso avrebbero potuto fare anche i suoi colleghi. Sarebbe stata una dimostrazione di forza. Sto parlando dello stesso Carlucci al quale, tempo fa, non risparmiai dure critiche per lo spot “anti-diesel” andato in onda per settimane sulle radio nazionali (anche Toyota utilizza queste motorizzazioni).
Comunque, Carlucci ha fatto bene a rimarcare, nei giorni dei blocchi, che “targhe alterne o altri provvedimenti approssimativi sono inutili e incidono negativamente sull’umore dei cittadini e sulle speranze di ripresa economica: la soluzione su cui puntare nel medio periodo è quella di sviluppare le tecnologie legate all’ibrido (tra l’altro, a Milano escluso – eccetto i modelli plug-in e range extender – insieme alle auto a Gpl e metano dalla possibilità di circolare)”. “Bloccare la mobilità dei cittadini è una via che nel medio-lungo periodo è perdente”, ha aggiunto il manager.
Intanto, come volevasi dimostrare, il blocco di sei giorni del traffico a Napoli più che inutile è risultato una farsa. Il sindaco “arancione” Luigi De Magistris ha revocato il provvedimento. A indurre la retromarcia sarebbe stata una pioggerellina caduta sul capoluogo campano. Ma puzza di bruciato. A convincere l’ex “Giggino manetta” sarebbero state le polemiche e il malumore dei napoletani.

E forse anche altre “pressioni”. Napoli è una città difficile…

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