Addio Jules, ma i colpevoli restano impuniti

Ciao Jules,

non ce l’hai fatta, hai lottato come un leone per stare aggrappato alla vita, per riprenderti la vita che un maledetto trattore mandato in pista da qualcuno che purtroppo non ha pagato, ti ha portato via il 5 ottobre.

Eri un pilota ricco di talento e un ragazzo che sapeva farsi amare.  Avevi il rosso Ferrari nel tuo futuro (sotto contratto dal 2009, il posto di Kimi sarebbe tuo). Avevi un sogno grande nel tuo cuore. Un sogno spezzato da una serie di decisioni sbagliate, folli, incomprensibili, azzerate da un’inchiesta che per me resta vergognosa.

Per mesi i tuoi genitori e i tuoi amici hanno sperato nel miracolo, hanno pregato, hanno vegliato accanto a te sperando in un cenno di vita, in un’inversione di marcia. Tu forse non c’eri già più e tutto quel l’amore non è riuscito a riprenderti.

E’ dura da dire, ma la tua non era più vita è forse e’ meglio che oggi sia finita la sofferenza. Riposa in pace e ricomincia a correre lassù troverai tanti amici veloci come te.

Io però non voglio dimenticare quello che l’inchiesta ha voluto cancellare:

  • E’ stato sbagliato far partire la gara nell’orario prestabilito, sapendo che sarebbe arrivato il diluvio.
  • E’ stato sbagliato far proseguire la gara quando è tornato il diluvio, è calata la luce e la visibilità è diventata quasi nulla, come gridava Massa nella sua radio.
  • Con la macchina di Sutil fuori pista e la gru obbligata a intervenire per spostarla, è stato assurdo non far entrare subito la Safety Car.
  • Ancora più grave è stato sventolare la bandiera verde dalla postazione che c’era proprio alla curva 8 a pochi metri da dove si stava lavorando sulla macchina di Sutil
  • Bianchi sembra non aver rallentato in quella porzione di tracciato e’ vero, ma la sua colpa non cancella quelle degli altri.

Dal suo blog su La Gazzetta dello sport

1 commento
  1. Marcello
    Marcello dice:

    Ritengo che sia stata una tragica fatalità dovuta ad una sorta di “tempesta perfetta”, una situazione in cui troppe cose sono andate storte tutte insieme.
    Se Jules fosse uscito di pista due metri più avanti non ne avremmo neanche parlato dell’incidete.
    Abbiamo visto tanto pressapochismo in F1, troppo, non ricordo in quale gara, ma ho ben presente l’immagine della vettura parcheggiata a bordo pista in salita che è ripartita per inerzia da sola e ha attraversato la pista, fortunatamente senza conseguenze. Commissari lentissimi nell’intervenire, decisioni sbagliate e contraddittorie.
    Vi ricordate a Imola l’incidente di Berger? Sono passiti 30 anni, però i tempi di intervento degli uomini della CEA furono più rapidi e tempestivi (per fortuna) di quelli di adesso.
    Voglio solo dire che per forza non vi sono stati colpevoli, è tutto il modo di gestire la F1 di oggi che è “leggero”. Fortunatamente sono pochi gli incidenti con conseguenze, quindi gli sforzi che sono stati fatti negli anni per arrivare a questo risultato sono passati quasi in secondo piano e adesso si da tutto per scontato pensando allo show.
    Chi gestisce è più esperto di Marketing che di Motorsport e forse va bene così.
    Siamo tutti prodotti commerciali, da una tragedia del genere impariamo poco che potrebbe salvare altre vite umane, ci limiteremo a twittare o postare il numero 17, cosicché come è successo per il povero Simoncelli.
    Magari apprezziamo di più questi ragazzi in vita, ce ne sono tanti altri di giovani talentuosi in F1 e nelle altre categorie, chiediamo di loro adesso, informiamoci, costringiamo i media a darci informazioni su tutti loro. Forse aiuta lo sport, voi cosa ne dite?

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