Analisi critica del Dodge Ram Italy, il gigante buono

Abbiamo avuto l’opportunità di effettuare un test di un’icona del motorismo americano: l’imponente pick up Dodge Ram 1500 RX doppia cabina in versione Militem,  dotato del superbo motore Hemi V8 accreditato della sostanziosa potenza di 401 hp.

L’impatto è decisamente “forte” il cofano arriva all’altezza delle spalle di una persona di statura media, anche salire a bordo può essere una discreta impresa, e vengono in soccorso le pedane laterali, ma quando si è seduti al posto di guida tutto cambia.

Avviato il poderoso motore possiamo apprezzare da subito una caratteristica saliente del veicolo: tutto il sistema di informazioni al conducente è scritto nella nostra lingua!

Il notevole risultato è il frutto della collaborazione fra l’importatore autorizzato e il gruppo Fiat Chrysler che hanno lavorato di concerto per poter offrire al pubblico un veicolo che fosse adeguato alla normativa nazionale ed europea e ricevesse la garanzia della casa.

La posizione di guida risulta, ovviamente, rialzata, diciamo subito che la visibilità è superba.

I sedili sono rivestiti di pelle nera con impunture rosse e impreziositi dalla stella del marchio Militem.

Ricordiamo che Militem, come cita il sito dell’azienda, è una visione e una nuova espressione dell’ “American Tailor Made”. Il laboratorio creativo dell’importatore autorizzato, Cavauto di Monza.

Gli interni sono neri, nero il cruscotto, la moquette, ma la parte centrale dei sedili è rossa, proprio come la stella del marchio Militem. Anche i pannelli delle porte sono impreziositi da un inserto rosso.

A contrasto le finiture in metallo satinato sul cruscotto e sulla console.

I sedili posteriori offrono un’abitabilità degna di una berlina di ampie dimensioni, quantomeno per i due occupanti dei posti laterali, un po’ più ridotta la seduta riservata al passeggero centrale.

Questi sedili hanno due caratteristiche molto utili: un ampio spazio

dove riporre oggetti proprio sotto la seduta, e dove troviamo il kit di riparazione degli pneumatici nelle versioni dotate di impianto a gas, la cui bombola trova alloggiamento al posto della ruota di scorta, e la possibilità di ribaltare in avanti il cuscino della seduta in modo da creare un’ ampia superficie di carico dove poter alloggiare i bagagli nel caso il cassone sia già pieno o carico di, ad esempio, una moto.

Il primo impatto alla guida di un mezzo di queste dimensioni è, ovviamente, improntato alla massima cautela, largo più di due metri, lungo sei, necessita di un breve periodo di adattamento, anche se il sottoscritto guida veicoli americani da molti decenni.

La prima cautela da prendere è relativa al fatto che con un veicolo con questo passo, la distanza fra gli assali tende a chiudere la traiettoria interna rischiando di andare a incastrarsi con la fiancata interna su ostacoli non in movimento, come auto parcheggiate, come i famosi “panettoni” di cemento, alberi, pali…

Pertanto un occhio da chirurgo nelle manovre è quello che Vi eviterà costose visite dai carrozzieri…

In città in effetti necessita una certa attenzione, mitigata da una posizione di guida, come già detto, molto elevata.

Ho avuto modo di guidarlo su percorsi molto diversi: in autostrada il comfort è simile a quello di una berlina di classe elevata, il motore romba sornione, è presente ma mai invadente, si fa sentire nei sorpassi ma non disturba, anzi, il V8 è sempre una gradita presenza. Anche il sibilo del vento praticamente è inavvertibile, nonostante i grossi specchi retrovisori che, però, sono di disegno aerodinamico.

Il comportamento dinamico è caratterizzato dalla presenza di sospensioni elettroniche regolabili con la ormai classica manopola sia nella taratura che nell’altezza dal suolo, con un interessante sorpresa: in velocità il computer di bordo seleziona automaticamente la posizione “aero” che garantisce il massimo possibile dell’aerodinamica e la migliore comodità agli occupanti del veicolo.

Questo però non significa che si possano affrontare i curvoni autostradali con la “souplesse” di una sportiva, bisogna sempre ricordarsi di essere alla guida di un piccolo camion, alto e pesante per cui molta attenzione e mai farsi prendere la mano cullati dal superbo silenzio e dalla fiducia nel motore, non è una Dodge Charger!

Come lasciamo le tre ampie corsie della superstrada per Lecco, ampie e dotate di vie di fuga sia a destra sia a sinistra e ci immettiamo nella statale a due corsie per la bella città lacustre le cose cambiano: governiamo la strada, la corsia scelta è quasi tutta occupata dalla mole del Ram, i sorpassi sono meno agevoli ma abbiamo la piacevole sorpresa di notare che la presenza dell’aggressiva griglia nello specchio retrovisore delle auto che ci precedono ha l’effetto di darci sempre strada libera.

Arrivati verso Valmadrera, e superate le prime località sulla sponda ovest del Lago di Lecco la strada si trasforma in una a due corsie piuttosto stretta, dove l’incrocio con una corriera potrebbe metterci in difficoltà, nonostante l’obbiettiva maneggevolezza del ns. Ram. Fortunatamente l’incrocio non accade e possiamo recarci presso il Motel Nautilus http://www.motelnautilus.it/, un complesso anni ’60, gestito dal simpatico Dodi, anche lui molto appassionato di auto USA, dove abbiamo fotografato il Ram in un ambiente perfettamente consono alle sua caratteristiche.

Per chi ha una barca da trainare e portare in località di villeggiatura sia per lavoro sia per diletto il Ram è perfetto, e concedetemi la rima. Un pick-up giapponese o di altri fabbricanti, dotato di un motorino di poco più di 2.000 cc farà certamente fatica, magari accoppiato a un tradizionale cambio manuale con conseguente fatica a gestire i pesi in salita, mentre il Ram può agevolmente trainare un rimorchio carico di una barca dalle discese dei marina molto agevolmente. Anche per gli appassionati di equitazione il Ram risulta perfetto: è perfettamente ingrado di trainare anche un rimorchio da due cavalli. Una splendida caravan Airstream ne fa una combinazione imbattibile per delle vacanze “on the road” praticamente indimenticabili.

Ricordiamo che il Ram è dotato di impianto a gas di serie e di gancio di traino omologato.

Inoltre è dotato di alcuni accessori che lo rendono molto appetibile per chi voglia trasportare moto o fare vita all’aria aperta.

Il cassone è dotato di copertura rigida modulare e di un pratico cesto di plastica rigida che può fermare il materiale caricato o venire posizionato al sul bordo della ribalta e permettere così di usufruire di un altro mezzo metro di vano di carico in completa sicurezza.

Un’altra caratteristica degna di nota sono i due vani ricavati sulla sommità dei parafanghi posteriori, utili per caricare canne da pesca, pagaie, fucili da caccia.

Insomma per concludere: un veicolo di livello notevole praticamente senza concorrenza sul mercato italiano, salvo altri pick-up USA però non importati ufficialmente, ma si deve sapere cosa si compra: può essere molto pratico per alcuni professionisti del settore nautico, per gli appassionati di equitazione, per le famiglie numerose, per scopi pubblicitari, forse meno pratico per il dandy e per il modaiolo, che si troveranno più a loro agio su una sportiva.

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