Attenzione a conservare le ricevute delle multe pagate

L’Ospite di Autologia:

Il Comune di Milano salassa gli automobilisti con cartelle esattoriali a quattro anni. Intendiamoci, chi non paga deve essere perseguito. Ma chi ha pagato, come me, rischia di essere salassato con richieste quasi quattro volte l’importo della contravvenzione. Mi spiego.
Quattro anni fa, il 2 febbraio 2014, in via Canonica a Milano presi una multa per non aver ottemperato alla precedenza di un pedone sulle strisce bianche. Pioveva, proprio attaccato alle strisce c’era un furgone, regolarmente parcheggiato in un settore blu a pagamento, che impediva di vedere i pedoni sul marciapiede. Una signora molto piccola, filippina, scese dal marciapiede e cominciò ad attraversare in fretta proprio mentre io stavo passando il settore pedonale: i vigili, che erano dall’altra parte della strada mi contestarono l’infrazione. Feci notare che il pedone che cominciava l’attraversamento veniva nascosto dal furgone parcheggiato: niente da fare, mi fecero il verbale e mi consegnarono il bollettino per pagare la multa, 113 euro scontata del 30 per cento: la pagai il giorno stesso.
La settimana scorsa mi arriva una raccomandata del comune di Milano in cui mi si chiede il pagamento di una multa non pagata: 500 euro comprensivi di ritardi, oneri, spese etc etc. Era la famosa multa dell’attraversamento pedonale. Mia moglie, che cataloga e conserva per 10 anni tutto quello che paghiamo, tira fuori il verbale dei vigili e la ricevuta del pagamento. Io vado in via Friuli e scopro il motivo del ricevimento di una cartella esattoriale per una multa pagata. La ricevuta di pagamento indicava un conto corrente di Roma. E mi viene spiegato che se un vigile ti lascia, ad esempio per una sosta vietata, l’avviso sul vetro dell’auto e poi ti arriva il verbale con accluso il bollettino per pagarla, il bollettino fa riferimento a un conto corrente milanese. Se invece il verbale i vigili te lo fanno in strada e te lo consegnano insieme al bollettino di pagamento, questo bollettino fa riferimento a un conto corrente a Roma. Evidentemente al comune di Milano il ricevimento del denaro dal conto corrente romano, almeno nel mio caso, non è stato incrociato col numero di verbale dell’infrazione. Dimodoché la mia multa risulta non pagata.
Riflessione. Io ho avuto ragione perché ciò che pago, secondo norma, lo tengo catalogato. Ma quanti, dopo aver pagato, conservano verbali e bollettini? E quanti, così, hanno dovuto pagare con oneri vari, ammende già pagate? Penso che la Polizia Locale di Milano debba una spiegazione sul perché questi pagamenti vengano richiesti su due conti correnti differenti e perché i due conti non vengono incrociati.

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