Auto volanti? Entro il 2020

Ci siamo. Stanno per arrivare le auto volanti, quelle che nell’immaginario dei bambini e degli scrittori di fantascienza popolano i cieli delle metropoli futuristiche.
Questa volta non stiamo parlando di un film, ma di una realtà ormai molto prossima.
Infatti Uber, l’azienda con sede a San Francisco, che attualmente fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti, ha annunciato ufficialmente durante una conferenza stampa tenutasi a Dallas in occasione dell’ “Elevate Summit”, che sta lavorando a dei Taxi volanti ed elettrici, in grado di decollare e atterrare in verticale. “E’ il prossimo passo naturale verso il futuro per Uber” – ha dichiarato il capo progetto Jeff Holden – “ e potrebbe cambiare le città e il modo in cui lavoriamo e viviamo”.
Pare proprio che questa volta si faccia sul serio con tempi sono molto ristretti: ci sono già accordi precisi con le amministrazioni locali di Dallas e Dubai per avviare un progetto sperimentale entro il 2020.
I vantaggi sono enormi, a iniziare dalla possibilità di usufruire di un servizio che riduce drasticamente i tempi di spostamento nelle grandi aree metropolitane, sempre più congestionate dal traffico e dell’inquinamento. Pare che anche i costi di utilizzo per gli utenti saranno contenuti, così com’è da sempre nella filosofia di Uber.
Per sviluppare l’ambizioso progetto Uber ha ingaggiato Mark Moore, un ingegnere aeronautico che arriva dalla Nasa. Moore nel 2010 ha pubblicato un “white paper” proprio sui velivoli VTOL elettrici indicandoli come possibili alternative all’auto per gli spostamenti a corto raggio
A questa tecnologia stanno lavorando anche i ricercatori della Darpa, l’agenzia del Dipartimento della Difesa statunitense che si occupa di progetti avanzati a scopi militari, si tratta proprio degli inconsapevoli inventori di internet, che hanno progettato il “VTOL-X”, un prototipo di aereo a decollo e atterraggio verticale realizzato per raggiungere velocità fra i 240 e i 300 chilometri orari, con costi accettabili. Gli stessi ricercatori stanno sviluppando lo stesso progetto per realizzare un velivolo in grado di raggiungere una velocità di 740 km/h per spostamenti non più soltanto urbani.
Ma Uber non è l’unica azienda a pensare di impiegare il cielo come una strada. “Kitty Hawk”, una startup co-fondata da Larry Page, uno dei creatori di Google, ha recentemente presentato in prova su un lago vicino a San Francisco, un prototipo che sembra un moto volante.
Altra start-up bavarese, “Lilium”, ha comunicato di essere impegnata nella realizzazione di un prototipo di “macchina volante” a cinque posti, che ha già superato con successo alcuni test di volo sui cieli della Germania.
Da vedere e da toccare, al recente Salone dell’Auto di Ginevra è stato presentata “PopUp” l’auto-anche-volante, frutto della collaborazione di Airbus e Italdesign: “Si tratta di un progetto concreto, il risultato del lavoro congiunto di Italdesign e Airbus per affrontare le sfide legate alla mobilità delle megalopoli – hanno comunicato congiuntamente le due società –  rendendolo accessibile alla moltitudine dei cittadini. È uno dei temi più sensibili per i viaggiatori delle grandi città di tutto il mondo. Visto l’enorme aumento del traffico previsto per il 2030, le due aziende hanno condiviso le proprie competenze tecniche per realizzare il miglior concetto di mobilità urbana sostenibile, modulare e multi-modale, dando così vita al sistema Pop.Up”.
Manca solo il progetto della “nostra” Alitalia…

uberaereotaxi

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