“Il Campion del mondo sono Yo!”

L’Ospite di Autologia:

A 25 anni dalla morte di Ayrton Senna voglio qui ricordare il pilota che sapeva essere anche divertente con la sua ironia. Un episodio, che molti amici conoscono, che mi capitò nei giorni del GP di Germania 1989, sulla strada per la pista di Hockenheim.

Campionato del mondo di F1, anno 1989. Ero sull’autostrada che da Heidelberg, in Germania, portava al circuito di Hockenheim dove si disputava il GP tedesco. Una quindicina di chilometri e poi una decina nella campagna vicino alla pista.
Ero al volante di una Thema 8.32 con motore Ferrari, 8 cilindri a V e potenza di 240 cavalli che Mauro Coppini, allora responsabile della comunicazione di Fiat Auto, mi aveva dato per un test di lunga durata.
Ad un certo punto, davanti a me vidi un’auto nera, compatta: una Honda Civic 1.6. L’affiancai: al volante c’era Ayrton Senna. Lo guardai, sorrisi facendogli <ciao, ciao> con la mano. Accelerai.
Non poteva esserci match fra le due macchine. E io in cuor mio gustai quel momento da “ganassa”: battere Senna, potevate immaginare cos’avrei raccontato la sera a cena ai miei colleghi!
Mentre mi crogiolavo alla ricerca di qualche frase ad effetto da immagazzinare nel cervello, poco prima dell’uscita per Hockenheim mi trovai davanti a due camion in sorpasso. Quello che stava superando stava per cominciare la manovra: mi accodai pensando che Ayrton dentro un camion non sarebbe certo potuto passare.
Stavo beandomi per il fatto di aver fottuto un campione del mondo, quando alla mia destra vidi scatenarsi un baleno nero che passava fra i due autotreni, sfiorandoli, per poi svanire all’uscita di Hockenheim.
Sui dieci chilometri di campagna, ebbi un bel rincorrere Senna su curve e curvette: raggiungerlo era impossibile. Arrivai al parcheggio del circuito, lasciai la Thema, presi la mia macchina per scrivere e mi avviai verso il paddock.
Dietro alle mie spalle una voce allegra: <Morozini>, con la <z>. Mi girai e vidi Ayrton a cavalcioni su uno steccato che sorrideva beffardo.
Mi fece un saluto con la mano e poi mi disse: “Nestor, il Campion del mondo del mondo sono yo”.

Grande Ayrton!
(Ndr. nella Foto: con Ayrton, Nestore Morosini a sinistra, Claudio Clerici d.s. Alfa Romeo e l’ingegner Gerard Doucarouge)

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