Cercasi “Mobility Champion”

Tanta filosofia e tante buone intenzioni.
Per ora tutto qui.
Passi avanti concreti? Zero.
La cabina di regia sulla Nuova Mobilità, l’individuazione di un “Mobility Champion” da porre a capo di un team capace di promuovere la nuova cultura della mobilità (2.0, ma sarebbe forse meglio parlare di 4.0 visto come procede “il cambiamento epocale in corso”), capace di fungere da catalizzatore tra le varie realtà del settore, lanciata dal presidente di Unrae, Massimo Nordio, resta, per ora,  e non é la prima volta, alla semplice enunciazione.
La vera notizia, invece, sarebbe arrivata se all’incontro con la stampa italiana (ma perché non c’è stata la tradizionale sessione di domande e risposte?), Nordio avesse presentato questa idea già condivisa (e di tempo ce n’è stato parecchio, visto che l’Unrae è stata silente per mesi e mesi) e, dunque, con una squadra già individuata e pronta a mettersi al lavoro.
Tutto, invece, sembra essere ancora da costruire.
E allora?
Avanti con i tavoli, come sempre.

3 commenti
  1. Mister X
    Mister X dice:

    questa cosa del Mobility Champion mi sembra ridicola. O il signor Nordio si sta preparando un futuro oppure e’ la solita genialata. Il Governo il Mobility Champion dovrebbe averlo gia’ e affrontare i mille problemi del mondo Automotive, come si fa all’estero. Se poi dobbiamo fare un po’ di “ammuina” allora sediamoci a un “tavolo”. Di solito intorno a un tavolo ….si mangia!

  2. Autologia
    Autologia dice:

    Unrae, l’Unione italiana degli importatori di autoveicoli in Italia (rappresenta circa il 70% del mercato), organizza a Roma un incontro con la stampa, presenti il ministro dei Trasposti, Graziano Delrio, e Giuseppe De Rita, presidente del Censis, e, al termine degli interventi, saluta e chiude la mattinata. Nessuna sessione di domande e risposte. La cosa ha indispettito i giornalisti che sono riusciti ad avvicinare per pochi istanti il ministro prima che lasciasse l’hotel in via Veneto. Perché questa decisione di non dialogare pubblicamente con la stampa? Per il timore che le domande scivolassero sul “dieselgate”? (il presidente di Unrae, Massimo Nordio, è ad di Volkswagen Group Italia ed è sotto attacco da parte delle associazioni dei consumatori); per il timore del ministro di dover rispondere sullo stesso tema, visto che è stato accusato di immobilismo dopo che il gruppo tedesco ha fatto sapere di non voler risarcire i clienti europei coinvolti nel caso? E se Nordio, nell’occasione, parlando a nome di Unrae, si sarebbe tolto l’imbarazzo facendo presente di poter rispondere a quesiti strettamente legati all’incontro sulla mobilità o sui problemi del settore, Delrio, in qualità di ministro, un po’ di risposte avrebbe potuto darle sui tanti problemi che lo vedono impegnato. Secondo indiscrezioni sarebbero stato proprio lo stesso Delrio a porre come condizione, alla sua presenza, quella di non dedicare la parte finale della mattinata alla sessione Q&A. Se ciò corrisponde al vero, il ministro non ha fatto una bella figura, alla faccia della trasparenza e del rispetto per i giornalisti presenti. Una scelta (e non c’è meravigliarsi, vista la provenienza) “bulgara”: così è, volenti o nolenti. P.Bonora

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