Come la mettiamo con quei limiti che non finiscono mai…

Ormai tutte le nuove automobili di medio-alto livello leggono attraverso una telecamera i segnali stradali e immediatamente proiettano sul vetro il limite di velocità consentito. Avvisi che sono utilissimi per stare ben attenti a non superare detto limite, se non che spesso da noi vanno in confusione.

La colpa, ovviamente, non è della tecnologia che è precisa e va sempre a scovare anche i cartelli piazzati nei posti più assurdi, bensì di un viziaccio tipicamente nostrano di piazzare i cartelli provvisori, che di solito indicano una riduzione della velocità consentita, ma che poi non sono seguiti dal dovuto segnale di fine del limite.

Accade in autostrada quando ci sono dei lavori, e succede ben più di frequente sulle strade ordinarie dove limiti spesso improbabili di 30, 20 anche 10 km orari non comunicano al guidatore quando detto limite cessa.

Fino a ieri, quasi sempre chi guidava pensava di non essersi accorto del cartello con il tondo nero sbarrato, e dopo un po’ (diciamo pure, a sentimento…) si rimetteva sulla velocità normale. Ma adesso, con le vetture di nuova generazione ecco che questa negligenza balza subito all’occhio – non l’ho visto io, non lo ha visto la telecamera, quindi proprio non c’è – e la mosca salta al naso.

Colpa degli stradini che non lo hanno messo? Colpa delle varie amministrazioni o enti che risparmiano anche sui cartelli o anche solo sul trasporto degli stessi? Tutto è possibile nel mare magnum della cialtroneria diffusa. Ma si tratta pur sempre di una negligenza facilmente evitabile.

Ma sì, hai voglia di parlare di guida autonoma e di quel che ne consegue. Immaginatevi il caos quando le vetture senza pilota rallenteranno all’improvviso in autostrada per lavori in corso che impongono i 60 orari e poi, a cantiere finito, continueranno tutte in processione per decine e decine di km aspettando un nuovo cartello con scritto sopra 130…(quattroruote.it)

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