…e le italiane ?

È domenica pomeriggio. Rilassato in poltrona del salotto sfoglio il “Corriere della sera”. Nella sezione “economia” a pagina 32 c’è a mezza pagina un grande titolo relativo alle “Autostrade” ed all’imminente assemblea per la vendita alla cordata Cdp.

In appoggio all’articolo c’è una foto, evidentemente casuale, in cui si vedono su di un’autostrada una dozzina di automobili.

Almeno dieci sono identificabili: una Volkswagen, una Nissan, una Ford, una Peugeot, una Renault, una Mercedes, un’Audi, un’altra Volkswagen, un’altra Mercedes, forse una coreana… nessuna macchina italiana!

Mah, forse hanno sbagliato e preso una foto di un’autostrada straniera…

Invece NO. C’è un cartello inequivocabile: Tutor controllo elettronico…

Allora è proprio un’autostrada italiana.

E qui la cosa si fa preoccupante. Perché  allora questa è la fotografia di una realtà oggettiva. Sul mercato italiano dell’automobile c’è un’ampia preferenza per i marchi stranieri ed una bassa fascia di marchi italiani.

Forse qualcuno dovrebbe porsi qualche domanda.

Se il Paese snobba le auto italiane preferendo le straniere ci sarà pure una ragione. E non è neppure un fattore economico, dal momento che le offerte sul mercato vengono proposte sia dai marchi stranieri che dai marchi italiani.

Allora c’è un motivo di sfiducia e di prevenzione? Mah…

Se le mie considerazioni sono errate sarò ben felice di leggere qualche dato che dimostri il contrario.

7 commenti
  1. Mau
    Mau dice:

    Leggete mai 4 ruote?
    Hanno durato decenni a pubblicizzare le tedesche basandosi su test rigorosamente truccati.
    Poi hanno durato un decennio a criticare le elettriche e Tesla….
    Poi ora che i tedeschi hanno a listino qualche mediocre veicolo elettrico improvvisamente sono diventati ecologisti e parlano bene delle elettriche.
    E gli Italiani bevono.

  2. Mau
    Mau dice:

    Concordo con “Per questo è idiota, se non criminale, incentivare con soldi pubblici gli acquisti di nuove auto: significa far andare all’estero decine di miliardi di Euro all’anno.”

  3. Giancarlo Perini
    Giancarlo Perini dice:

    Ottima osservazione, Renato. Se L’Alfa Romeo fosse andata al Gruppo VW e Agnelli avesse scambiato azioni Fiat Auto con Mercedes, oggi avremmo ancora una brillante industria dell’auto, più posti di lavoro, più PIL, meno rimpianti e, anche per noi giornalisti, meno responsabilità.

  4. LEONARDO LIBERO
    LEONARDO LIBERO dice:

    Che cosa intende l’Autore con “Marche italiane” ? A me pare che non ce ne siano più, dopo la nascita di FCA, se non di altissima gamma (Ferrari). Per questo è idiota, se non criminale, incentivare con soldi pubblici gli acquisti di nuove auto: significa far andare all’estero decine di miliardi di Euro all’anno.

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