È scaduto il superbollo auto. Chi deve pagarlo ? Fa guadagnare lo Stato?

Chi ha un’auto di grossa cilindrata deve ricordarsi che ad aprile 2017 è scaduto il “superbollo” annuale e il 31 maggio è il termine ultimo per il pagamento dell’addizionale erariale alla tassa automobilistica. L’attuale “superbollo”, dall’11 novembre del 2011, è un retaggio del periodo più triste del nostro Paese, economicamente parlando, contrassegnato dal governo Monti. Si tratta di un extra tassa oltre il bollo auto ordinario, e più esattamente “tassa di possesso”, per le auto con potenza superiore a 185Kw (nel precedente governo Berlusconi si pagava da 225Kw).

Il costo annuo è pari a 20 euro per ogni Kw oltre i 185Kw. Da notare che l’importo del superbollo cala col passare degli anni, cioè con l’età dell’auto a cui si applica, in questa sequenza:

  • dopo oltre 5 anni dall’immatricolazione si pagano 12 euro a Kw (riduzione del 40%);
  • dopo oltre 10 anni si pagano 6 euro a Kw (riduzione del 60%);
  • dopo oltre 15 anni si pagano 3 euro a KW (riduzione dell’85%);
  • dopo oltre 20 anni non si paga più nulla.(L’auto è considerata storica)

Chi deve pagare? Tutti coloro che risultino proprietari, usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, ovvero utilizzatori a titolo di locazione finanziaria di autovetture e di autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a 185 Kw con bollo scadente ad aprile 2017 e residenti in Regioni che non hanno stabilito termini diversi.

Esiste da sempre una forte polemica di opposizione all’esistenza di questa ennesima tassa sull’automobile. Tutte le associazioni e gli addetti ai lavori del mondo automotive si sono da sempre dichiarati contrari, portando tesi che dimostrano che il “superbollo” è addirittura controproducente per lo Stato.

In un recente dibattito che si è svolto presso la sede dell’Aci romana, in occasione della presentazione del prossimo Salone dell’auto di Torino Parco Valentino, è stato ancora una volta affrontata la questione. Per il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani il Superbollo “compromette il patrimonio auto italiano con il conseguente mancato gettito per le casse dello Stato e quindi, anche se può sembrare una scelta anti sociale, il super bollo andrebbe abolito”.

Il superbollo per le auto più potenti è stato e continua a essere improduttivo per lo Stato: ha generato una serie di fenomeni a catena tra cui un calo verticale delle vendite sopra i 185 kW, l’aumento delle esportazioni di auto usate, mentre quella parte alta del segmento avrebbe potuto generare un importante gettito fiscale per lo Stato e quindi un impulso positivo all’economia.

Lasciamo la chiosa a Romano Valente, direttore generale dell’Unrae (l’associazione delle case estere presenti in Italia): “I dati sono in grado di raccontare meglio di qualsiasi considerazione quello che ha significato il Superbollo ovvero la perdita di fatturato, di gettito fiscale, la sofferenza di un’area dell’eccellenza tipicamente italiana, e abbiamo anche messo in difficoltà competenze commerciali e tecniche difficilmente rinnovabili. Se si eliminasse il Superbollo ci sarebbe, quindi, un maggior gettito fiscale”.

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