Emissioni o deiezioni ?

Pochi giorni fa, procedendo sulla strada che porta al casello autostradale della mia città – una strada che poi prosegue verso la collina – ho scorto sulla destra, a ripetizione, delle strane pallottole scure. Sorpreso dalla prima visione ho appuntato lo sguardo per capire di che si trattava.
Ed al terzo mucchietto sull’asfalto ho capito: erano deiezioni di qualche cavallo che era passato da lì in mattinata. Anzi, forse i cavalli erano due, considerando il quantitativo e la frequenza della materia defecata.
Ed a quel punto m’è tornata alla mente una considerazione che mi fece anni addietro un amico, per la precisione l’ex P.R. della General Motors Italia, Luca Apollon Ghetti.
Mi disse: “Ci preoccupiamo delle emissioni dei tubi di scappamento delle nostre auto, giustamente, e l’automobile viene spesso demonizzata per quel che rilascia nell’atmosfera. Ma qualcuno ha mai pensato che alla fine dell’800 a Parigi circolavano già 75.000 cavalli? E con l’aumento della popolazione ed il conseguente incremento delle necessità di trasporto, ci rendiamo conto che oggi nelle città le strade sarebbero sommerse da un tappeto impenetrabile e puzzolente di “cacca” di cavallo? E noi dovremmo districarci in uno scenario apocalittico”. E pensate quanto costerebbe tenere almeno accessibili, se non proprio pulite, le strade delle città.
Certo, è un paradosso. Ma credo che qualche meditazione in tal senso dovrebbe farla qualche amministratore che fa di tutto per punire gli automobilisti adducendo motivazioni ecologiche a volte discutibili.
Io sono dell’opinione che il tubo di scarico delle auto, specialmente quelle catalizzate e di ultima generazione, sia sempre meglio del tubo di scarico di qualche milione di cavalli!

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