Fiat Trepiùno, la mamma della 500
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Ecco l’incredibile storia del prototipo che fece nascere la celebre piccola, con un’abitabilità mai vista prima.
di ALFIO MANGANARO
Un successo planetario, la nuova Fiat 500 è la vera icona automobilistica del “made in Italy”, un modello riuscito che con la sua immagine sbarazzina ha conquistato il mondo. La 500 è la Fiat con le più alte vendite fuori dall’Italia: quasi 1.300.000 unità vendute dal 2007, il 65 % delle quali immatricolate all’estero.
Prodotta in Polonia e dal 2010 anche a Toluca (Messico), la Fiat 500 è commercializzata in più di 100 Paesi nel mondo, dall’Italia al Brasile, dal Sud Africa alla Polonia, dagli Stati Uniti al Giappone. Un successo commerciale eguagliato anche con la critica internazionale con oltre 40 premi mondiali conquistati, compreso il Car of The Year 2008, e 400.000 iscritti alla Fan Page ufficiale di Facebook.
Ebbene, la 500 per gli strateghi Fiat dell’epoca non avrebbe mai dovuto nascere. Nei primi anni del duemila ci troviamo in uno dei periodi peggiori della storia della Casa torinese attanagliata da una terribile crisi finanziaria che ne minaccia addirittura la sopravvivenza. Ciononostante in azienda un piccolo gruppo di uomini, spronati da Lapo Elkann, porta avanti un progetto di rinascita della “mitica” 500 del 1957. La dirigenza non ne vuole sapere e tutto quello che concede è la realizzazione di un prototipo: ma sia chiaro, non sarà mai prodotta e non dovrà mai essere nominata la 500! Incredibile, ma vero.
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Allora, credo che Alfio Manganaro si ricordi di una fantascientifica riunione a Mirafiori verso le 18,00, fuori era buoio e l’ambiente desolante. La riunione era stata convocata per definire “il nome” per presentarla al Solone di Ginevra imminente. Questo incredibile consesso, convocato dal Direttore Marketing Fiat Auto tal Claudio San Pedro e dal responsabile Marketing Italia Claudio Sola, vedeva riuniti tutti ma proprio tutti coloro che azzeccavano con il prodotto in questione. A me sembrava di essere nella famosa osteria di Guerre Stellari e non capivo (come già non capii prima il nome Gingo) perchè dovevamo farci ste menate e soprattutto se stavo delirando in un incubo. Beh che il mio carattere sia non proprio accondiscendente si sa ma non potevo sopportare la stupidità del marketing che sosteneva il nome TRE+UNO che mi sembrava follia!!! e dopo il mio intervento veemente in favore del nome 500, venni ripreso in disparte da Simone Migliarino che mi disse: ” Francois lascia perdere….” La presentammo come TRE+UNO…………………
chissà se gl’illustri strateghi, di cui si parla nell’articolo, sono gli stessi che (vox populi ! ) qualche lustro prima hanno previsto che il progetto giugiaro (golf) non avrebbe funzionato ?
Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente.
Indro Montanelli
PS: il comunicato stampa è piuttosto imbarazzante…