#FORUMAutoMotive per far valere le ragioni dell’Automotive

Il ciclone che si è abbattuto sul mondo dell’auto è stato improvviso e devastante, servendo un assist inaspettato e allettante a tutti coloro che, da sempre, si battono – spesso e volentieri strumentalmente – contro la mobilità a motore.
Nei giorni del “dieselgate” tutti, dai politici agli opinionisti, dall’uomo di strada all’intellettuale, sono diventati grandi esperti di auto e motori. Nei dibattiti in tv e nei commenti sui giornali e sui siti, se ne sono sentite e lette di tutti i colori. Pochi i messaggi positivi, tanti – ahinoi – quelli negativi, capaci di influenzare buona parte dell’opinione pubblica. Mai come in questo momento è importante ristabilire gli equilibri, informando l’opinione pubblica su come la demonizzazione tout court relativa alle motorizzazioni diesel difetti di precisione e sia spesso strumentale. Certi Paesi, come la Francia, attraverso il suo ministro dell’Ambiente hanno addirittura già deciso di far sparire il motore diesel dal 2025. Il diesel da autotrazione, come altre sostanze o cibi che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni, non può essere dannoso alla salute un giorno sì e un giorno no, a seconda degli umori di questa o quella organizzazione e delle convenienze.
Da parte sua, il mondo dell’auto ha investito miliardi e miliardi per trovare soluzioni sempre più eco-sostenibili. E se il parco circolante italiano è ancora pieno zeppo di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (questi sì pericolosi per la salute), non è di sicuro colpa delle Case automobilistiche. Improvvisamente, inoltre, è esplosa la “electric mania”, come se le vetture elettriche non siano mai esistite. La verità è che in ritardo sono, come al solito, le infrastrutture, e soprattutto la politica in questa direzione della (dis)Unione europea: dopo anni si è ancora a discutere di colonnine per la ricarica e del loro potenziamento sulle reti viarie. Mentre il settore ha già portato l’autonomia delle batterie a 500 chilometri.
L’edizione autunnale di #FORUMAutoMotive ha affrontato dunque, questi problemi insieme a quelli della sicurezza stradale legata al fenomeno della guida assistita (o autonoma) che, da qui ai prossimi anni, caratterizzerà sempre di più il nostro approccio con l’auto.
L’obiettivo di queste tecnologie è quello di arrivare a un’incidentalità pari a zero, con grandi vantaggi per i costi sociali che verrebbero drasticamente abbattuti. Peccato però, che anche in questo caso, mentre l’Automotive progredisce, lo sviluppo di infrastrutture all’altezza non lo sia altrettanto e la segnaletica stradale, oltre che lacunosa, rappresenti spesso un serio pericolo per chi guida un’auto o viaggi su una moto.
A #FORUMAutoMotive si è dibattuto ancora una volta affinché il settore dell’Automotive, nel suo complesso, faccia valere le sue ragioni con assoluta trasparenza.
Il “dieselgate” non può e non deve rovinare tutto.
Ma deve rappresentare una lezione costruttiva per il futuro.

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