Francoforte si restringe, finisce un’epoca?

In questi giorni c’è il Salone dell’Auto di Francoforte, edizione che ho saltato per la prima volta dopo una vita. Sarebbe stata la mia ventesima presenza consecutiva, un piccolo record considerando che si tiene con cadenza biennale. Pur con una facciata a immagine e somiglianza della grandeur tedesca, pur al di là delle sue dimensioni esagerate che davano alla manifestazione i contorni dell’incubo per chi ci doveva andare per lavoro, è sempre stato un appuntamento importantissimo e spesso anche segnato da eventi in parallelo come il crollo delle torri gemelle che vide un fuggi fuggi generale dai padiglioni con tutti i monitor che rimandavano quelle tremende immagini mentre era una caccia a vetture a noleggio per rientrare a casa con la psicosi che qualcosa di simile potesse accadere anche lì.

Degli otto giganteschi padiglioni con oltre un chilometro a separare i due estremi che sono stati sempre la regola locale, quest’anno ne saranno occupati soltanto quattro. C’è aria di crisi in Germania, con la locomotiva d’Europa non proprio in salute, e c’è l’ormai metabolizzato malessere delle grandi esposizioni dove i costruttori non sono più disposti a investire grossi capitali dal ritorno incerto. La lista delle assenze è sempre più lunga e non può non inquietare chi ancora progetta di continuare con i vari Motor Show. Già Parigi l’anno scorso fu un pianto e non oso immaginare che cosa capiterà l’anno prossimo. In Germania saranno assenti il Gruppo PSA, fatta eccezione per il brand Opel, non ci sarà il Gruppo FCA comprese anche Maserati e Ferrari, soprattutto non ci sarà la Toyota e via a seguire Nissan, Mitsubishi, Mazda, Volvo, Suzuki, Subaru e Aston Martin per limitare l’elenco ai brand più popolari.

Addio anche alle conferenze che sembravano più manifestazioni di piazza per la folla che si accalcava per ascoltare i vari Marchionne, Ghosn, Piech, Zetsche, Winterkorn, Stadler che erano stati i mattatori delle edizioni in anni recenti. Una cappa di silenzio che metterà a disagio i presenti anche se le novità importanti non mancheranno perché il mondo dell’auto non si ferma, anzi pare proprio in eccitazione per una svolta globale verso l’elettrico di cui si sanno le buone intenzioni ma su cui nessuno è in grado di prevedere i ritorni nel breve anche per via di limiti strutturali che non tutti i Governi stanno affrontando con la stessa convinzione, con lo stesso impegno e anche con gli stessi investimenti. (quattroruote.it)

1 commento
  1. Gian Marco Barzan
    Gian Marco Barzan dice:

    Francoforte, nonostante l’assenza di diversi costruttori quest’anno, ha comunque novità e numeri importanti. Domandarsi se finisca un’epoca mi pare un tantino esagerato.

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