Fumogeni in quantità

Sono sempre più le Case automobilistiche che si stanno dilettando nel cambiare le denominazioni alla propria gamma.

Si va da quelli che non tengono più conto della numerazione per indicare la cilindrata a quelli che aggiungono numeri per creare differenze solo tra carrozzerie di uno stesso segmento, fino a cambiare radicalmente nomi o lettere su modelli che hanno una storia importante.

Molti dicono che lo fanno per razionalizzare, altri, più maliziosamente, sostengono che le Case automobilistiche lo facciano per dare fumo negli occhi ad analisti e compratori….alla fine proprio alle persone che danno valore all’azienda.

Consumatori e concessionari, ma non solo, sono in grande confusione ma chi decide è più forte, quindi si va avanti lo stesso.

Il colore fumo di Londra era ed è massima eleganza.

Il fumo grigio che avvolgeva la città sul Tamigi invece non poteva essere visto con altrettanto compiacimento perché oltre ad arrossare gli occhi e rendere la vista meno nitida, alimentava un bel prurito in gola.

L’attivismo attuale nel confondere le idee porta a sensazioni tipiche da fumo grigio della città inglese in piena espansione industriale, dove l’imperativo era:  “produrre!”. Come accade oggi nell’industria dell’automobile dove la domanda non viene soddisfatta dalla produzione e questo permette di buttare “fumo” in gran quantità senza che in tanti se ne preoccupino.

Alla fine tutto questo porta ad avere consumatori che pensano di avere acquistato auto di segmento superiore che, in realtà, non sono pur avendole pagate per tali.

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