Che futuro a Torino per le auto a “Cinque stelle” ?

Per la Fiat le “Cinque stelle” finora sono solo state quelle che si “devono” conquistare faticosamente con EuroNcap per qualificare il livello di sicurezza delle proprie auto. O al massimo la categoria degli alberghi lussuosi dove invitare i suoi ospiti.

Qualcosa di nuovo è successo nella città, (già Regno dei Savoia prima, degli Agnelli poi) dove aveva il suo quartier generale: i “Cinque stelle” (questa volta “Movimento”) hanno piazzato a sorpresa un loro elemento sulla poltrona di Sindaco di Torino con quasi il 55% delle preferenze, strappandola a Piero Fassino, riconosciuto da tanti come un buon amministratore.

E’ un altro segnale che il mondo sta cambiando, e velocemente, infatti, il Sindaco della (ex) capitale dell’automobile è stato eletto per la prima volta senza l’abituale beneplacito comune della Fiat e del PCI/DS.

Solo pochi giorni fa Piero Fassino, si aggirava con tanto di fascia tricolore e di codazzo formato da assessori e manager Fiat, tra gli stand del Valentino ad impartire la propria benedizione a un Salone dell’auto che ha cercato, riuscendoci in buona parte, di far rinascere la passione dei torinesi per l’automobile, nonostante la fuga all’estero di “mammafiat”.

Per Torino (…ma anche per Roma) sta iniziando una nuova era, tutta da decifrare, se è vero che nel programma dei “Cinque stelle” c’è molta più attenzione per le piste ciclabili che per le auto. Auto che così come sono alimentate non riscuotono le simpatie dei “grillini”. Proprio Grillo si era presentato, snobbato dal management Fiat,  una quindicina di anni fa davanti ai cancelli di Mirafiori a proporre strani prototipi con alimentazioni alternative, per stimolare l’Azienda torinese a intraprendere una nuova strada energetica per le proprie auto. Grillo del resto è abituato a non essere preso sul serio, come ad esempio quando tempo fa lo stesso Fassino gli disse: “Fatti un partito tuo e poi vediamo quanti voti prendi”…

Intanto, con un tempismo eccezionale Marchionne ha annunciato che anche FCA (finalmente!) metterà in cantiere auto elettriche, sperando in un piano nazionale che ormai non si può più far attendere. (https://autologia.net/la-conversione-marchionne/) Magari anche con la speranza di riempire lo stabilimento di Mirafiori, ormai vuoto carapace.

In realtà, un po’ di preoccupazione tra gli automobilisti della borghesia torinese c’è, anche se la faccia pulita e rassicurante di Chiara Appendino, bocconiana ed ex dipendente della Juve (…quindi una di loro !) ispira fiducia e buon senso.

E allora ben venga questa svolta se le strade saranno tenute meglio, specie nelle periferie, se ci saranno più servizi pubblici, se la mobilità sarà veramente sostenibile e, soprattutto, se non ci sarà da parte dei nuovi governanti un atteggiamento talebano nei confronti della nostra cara vecchia automobile.

 

 

1 commento
  1. Pierluigi Bonora
    Pierluigi Bonora dice:

    Questa volta i 5 Stelle non possono sbagliare (vedi Parma). Si giocano tutto a Roma e a Torino, anche la leadership del Paese. E per la mobilità speriamo non siano ottusi ma ragionevoli

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