In Italia, su 100 mezzi pesanti in circolazione, 80 hanno una targa straniera

In Italia c’è un settore, quello dei veicoli industriali, che balza alla ribalta delle cronache soprattutto quando un Tir è responsabile di una strage in autostrada o perché il suo conducente è stato beccato dalle forze dell’ordine con troppo alcol nel sangue. Questo settore, inoltre, è ancora vittima di un forte retaggio che vede il camionista guidare in canottiera e con le foto di donne nude appese qua e là nella cabina. Qualcosa del genere, per la verità, esiste ancora. Ma il settore, in questi anni, è profondamente cambiato e si pone come esempio virtuoso di applicazione concreta delle più avanzate tecnologie in fatto di connettività. Anche sull’aspetto ambiente il comparto ha fatto passi da gigante, con motorizzazioni sempre più efficienti e in grado di funzionare con varie alimentazioni alternative. A capo di Unrae Veicoli Industriali, l’associazione che raggruppa i costruttori esteri in Italia, c’è ora Franco Fenoglio, il quale nei giorni scorsi si è confrontato per la prima volta, se consideriamo i veicoli industriali, con il resto della filiera automotive, in una tavola rotonda promossa dal movimento di opinione #FORUMAutoMotive, presenti anche l’eurodeputato Stefano Maullu e l’economista Claudio Borghi. Il mercato dei Tir e dei camion, nel 2015, ha segnato progressi sia nei veicoli con massa superiore a 3,7 tonnellate (+26,3%) sia un quelli sopra le 16 tonnellate (+30,4%), mentre il 2016 sta seguendo l’onda positiva (+11,6% e +17,8%, rispettivamente) dell’anno passato. Ciò non toglie che l’autotrasporto, negli ultimi anni, ha perso quasi 200mila occupati in quanto molte aziende sono state costrette a delocalizzare in Paesi dove il costo del lavoro è decisamente più basso e il carico fiscale, come nell’Est europeo, non supera il 36% (da noi arriva vergognosamente al 60%). E così, oggi, in Italia, su 100 mezzi pesanti in circolazione, 80 portano una targa straniera. Insomma, una politica fiscale diversa e una maggiore attenzione della politica ai problemi del settore, evidenziati dal presidente di Unrae Veicoli Industriali, Fenoglio, non possono essere ignorati dal governo. A margine del dibattito, Borghi, responsabile economico della Lega, ha proposto alle associazioni della filiera che rappresentano auto e moto di indicare un loro rappresentante da inserire nella direzione economica. Potrebbe essere un importante passo, da parte delle associazioni di categoria, verso una proficua unità di intenti, mettendo per di più un primo piede nelle stanze dei bottoni.

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