La nuova Ford Mustang galoppa in Europa

È stata, e continua ad essere, l’incarnazione del sogno americano. Da cinquant’anni la corsa sfrenata del cavallino Apache accompagna il successo dell’icona sportiva Ford, la Mustang. Con oltre 9 milioni di esemplari venduti dal 1964, quando esordì alla Fiera di New York, la Pony Car inventata da Lee Iacocca e storica rivale della Chevrolet Camaro è diventata il simbolo di tutte le muscle-car americane, il sogno possibile dei baby boomers (ieri) e di un’appassionata, magari un po’ nostalgica, borghesia (oggi). La grossa novità è che dalla fabbrica di Flat Rock, Michigan, la sesta generazione va ora a caccia di nuovi territori di conquista sbarcando per la prima volta in Europa. Molto attesa, se è vero che in poche settimane ne sono stati ordinati a scatola chiusa 2.200 esemplari presso i FordStore selezionati e specializzati. «L’abbiamo portata qui – dice orgoglioso il Ceo di Ford Europa, Jim Farley – per soddisfare la nuova immagine del marchio: Ford sposa l’innovazione e ha una forte anima sportiva come dimostrano anche la futura GT e la Focus RS, ma è proprio questa Mustang la macchina giusta per regalare emozioni. Un prodotto strategico».

Prime consegne in estate, prezzi molto competitivi: si parte da 36 mila euro per la versione coupé (Fastback in Usa) con cambio manuale, da 40 mila per la cabrio (Convertible) e si arriva ai 47 mila del top di gamma. Le versioni destinate ai nostri mercati sono state ottimizzate rispetto a quelle americane. «Ma sono bastati piccoli accorgimenti – spiega il capo dello sviluppo, Joe Bakaj – perchè la vettura è concepita all’origine per i mercati globali». Stessi motori, naturalmente, entrambi molto convincenti: il classico V8 5 litri da 421 Cv e 530 Nm, 270 km/h e sprint da 0 a 100 in 4,8”, e il più parsimonioso (e davvero sorprendente) 2.3 EcoBoost da 317 Cv e 432 Nm (lo spunto 0-100 richiede appena un secondo in più). Quest’ultimo propulsore è arricchito da un sound specifico assai gradevole e consuma in media 8 litri per 100 km. Le prestazioni rispecchiano il Dna del modello, favorite dalla coppia generosa e progressiva. Cambio manuale a 6 marce o automatico a 6 rapporti (in opzione).

Per l’Europa è di serie il Performance Pack con impianto frenante maggiorato e taratura dello chassis ottimizzata: il risultato è un handling ideale in ogni condizione. Tutto è funzionale alla missione, comprese le grandi ruote da 19”. Eccellente il lavoro delle sospensioni posteriori integral-link che garantiscono comfort e aderenza: l’abbiamo verificato nel test lungo le strade bavaresi. La Mustang V8 offre inoltre il Launch Control per chi cerca partenze brucianti, meglio se in pista. Il selettore delle modalità di guida agisce su sospensioni, elettronica di stabilità e risposta dell’acceleratore; si solleva la levetta in plancia per scegliere tra normal, sport+, racing e pioggia. Configurabile   il servosterzo (taratura più o meno sportiva). La rigidità della scocca è apprezzabile, e quel senso di leggerezza che si prova al volante è accentuato dagli elementi in alluminio come cofano, sospensioni, trasmissioni e freni. Di serie in Europa i fari automatici e le luci posteriori a Led, oltre al climatizzatore bi-zona.

Lunga 4,79 metri, larga 1,91 e alta 1,38 la sesta Mustang ha una linea piacevole e aggressiva, con muscoli al punto giusto, curve e alette mirate, che indirizzano i flussi aerodinamici in funzione delle prestazioni. Interni comodi, specie nei sedili anteriori (i due dietro sono piuttosto sacrificati), qualità migliorata rispetto al passato sebbene non ancora ai livelli del premium tedesco. Sull’icona sportiva è arrivato l’infotainment Sync2 che consente di integrare con i dispositivi in vettura ogni tablet e smartphone; comandi vocali e schermo touch da 8”. La sua posizione tuttavia non è delle migliori, con il display basso in plancia che costringe a qualche contorsionismo per guardare il navigatore. Difetti veniali per l’erede di un’americana vera che ha scritto la storia perfino nelle più celebri pellicole hollywoodiane e adesso può sorridere con la giusta competenza all’Europa.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *