L’Assessore al traffico di Milano e le sue incredibili soluzioni che mettono a rischio la sicurezza

L’Ospite di Autologia, Marcello Pirovano, giornalista, direttore di Japan Car Magazine, Europe Car Magazine, MotorPad TV e Motorpad.It

In materia di sicurezza e buon senso relativamente alla circolazione stradale a Milano il problema è stabilire, una volta per tutte, due cose: chi sono gli utenti deboli della strada e di conseguenza cosa ha in testa l’Assessore al traffico di Milano.
Sulla prima noi della Compagnia dell’Automobile e con noi la stragrande maggioranza dei cittadini, automobilisti o ciclisti che siano, non abbiamo dubbi: sono i pedoni. A loro, tutti coloro che si muovono con maggior ingombro e, soprattutto, a maggior velocità, devono il massimo rispetto e la massima attenzione.
Sembrerebbe una considerazione logica non certo bisognosa di essere imposta e regolamentata dalla legge. Eppure…
Eppure qualcuno si considera superiore alla legge ed al buon senso. La prova è in questa immagine esemplificativa (e purtroppo solo esemplificativa di molte situazioni analoghe) della furia dell’assessore nella sua opera di sistematica rapina agli automobilisti per i quali è sempre più difficile trovare uno spazio di parcheggio libero dato il diluvio spesso cervellotico di strisce blu. La politica dell’automobilista da tosare come una pecora e utile solo per fare cassa, insomma, continua.
Ma non c’è fine al peggio e quanto alla tutela degli utenti più deboli ecco la fantasiosa, illegale e pericolosissima, soluzione dell’Assessore al Traffico milanese: basta tracciare, in mezzo alle strisce pedonali, sacre e inviolabili, il prosieguo di una pista ciclabile! Serve qualche commento?
Quella di utilizzare le strisce pedonale restando in sella è un atteggiamento contrario al Codice in quanto innesca una situazione di pericolo che non si sa perché la Polizia Urbana è così riluttante a perseguire. Per non dire della moltitudine di incoscienti che mettono a rischio prima di tutto se stessi e poi gli altri, girando per la città di sera senza il minimo segnale luminoso di segnalazione.
La situazione è tanto grave e diffusa che si è pensato di “invitare” i ciclisti a rendersi visibili nel buio, ma mai a punirli o quantomeno fermarli. Perché?
Quello che si registra a Milano ha probabilmente riscontro in altre città e per questo la Compagnia dell’Automobile invita tutti a inviare le segnalazioni di situazioni analoghe che possano evidenziare le carenze e i pericoli messi in atto e sollecitare gli opportuni rimendi. Siamo persuasi che anche i ciclisti più seri e consapevoli, cioè la grande maggioranza, non possano che essere d’accordo.

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