Le tariffe assicurative italiane sono sempre le più care, ma cambiando Compagnia si può risparmiare fino al 22%

Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, l’ente di controllo del settore assicurativo‎, ha presentato la relazione sull’attività svolta dall’Istituto nel 2014. E manco a dirlo, un ennesimo record negativo per il nostro Paese: in Italia, infatti, ci sono le tariffe RC auto “più alte nel confronto internazionale”, benché siano calate nel 2014. Una delle cause principali di quest’altro record al contrario è, tanto per cambiare, “l’abnorme presenza‎ di frodi”.

Rossi si è proprio soffermato sul tema ricordando la realizzazione dell’archivio integrato antifrode da parte dell’Ivass, ma chiarendo che anche le compagnie devono essere “tecnologicamente in grado di alimentare per la loro parte e poi di utilizzare queste informazioni. Dalle nostre ispezioni emerge che in taluni casi così non è: le imprese in ritardo nell’adeguare le infrastrutture informatiche lo devono fare al più presto”.

Il presidente dell’Ivass chiude il capitolo RC auto, quello che ci interessa maggiormente, affermando che il Disegno di legge “Concorrenza” all’esame del Parlamento punte a obiettivi condivisibili: rafforzare la trasparenza e la comparabilità dei prodotti offerti dalle compagnie, contenere i costi, contrastare le frodi. “È l’occasione per risolvere stabilmente il problema. Ci auguriamo che il legislatore approvi un testo sufficientemente innovativo, senza badare a interessi di parte che contrastano con l’interesse pubblico. Ci apprestiamo a dare il nostro contributo tecnico al Parlamento”

Intanto, nel 2014 i prezzi medi sono scesi di quasi l’8%, proseguendo su un trend già in atto, riduzione dovuta principalmente al calo degli incidenti e al costo dei risarcimenti. Il rapporto fra sinistri e parco circolante ”è sceso ancora, al 6%, ma anche per effetto del protrarsi della recessione; era al 7,4% nel 2011”. Il costo medio dei risarcimenti è diminuito dell’1,5%. Sostanziale il ridimensionarsi del fenomeno delle microlesioni: -17% lo scorso anno; si sono ridotte a un terzo di quel che erano nel 2011. Secondo l’Ivass si sono fatti progressi anche sul terreno della concorrenza e della diversificazione dei prodotti offerti.

Il presidente ha anche sottolineato un aspetto molto importante per il portafoglio degli autmobilisti: ” È aumentata la mobilità dei clienti fra una compagnia e l’altra, esercitando una pressione forte al ribasso dei prezzi: 1 assicurato su 6 ha cambiato compagnia lo scorso anno, spuntando una riduzione di prezzo pari in media al 22% rispetto al contratto precedente, mentre chi è rimasto fedele alla sua compagnia ha beneficiato, sì, di una riduzione di prezzo, ma solo del 5%”.

Un contratto su dieci, fa notare Rossi, “include ora o una clausola di ‘risarcimento in forma specifica’ (in caso di sinistro senza colpa, l’assicurato si fa riparare il veicolo da un’officina indicata dalla compagnia) o una che preveda l’installazione sul veicolo della ‘scatola nera’ (quel dispositivo che registra i dati essenziali sull’uso del veicolo)”.

L’Ivass, sostiene molto chiaramente che “la crisi del biennio 2011-2012 è superata”, anche se la ripresa avanza a diverse velocità nei vari comparti del settore assicurativo, dove il ramo “Vita” fa da traino, al contrario il ramo “Danni” mantiene una linea sempre in discesa con le tariffe RC auto sempre meno care, ma in ogni caso sempre le più alte a livello internazionale. Le compagnie da parte loro non pensano a diversificare le proprie attività e in un futuro non troppo lontano dovranno affrontare due fattori potenzialmente destabilizzanti: le nuove tecnologie e le nuove regole comunitarie.

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