Le tendenze dell’automodellismo dopo la fiera di Norimberga e le prime borse scambio

L’Ospite di Autologia.net: Bruno Libero Boracco, esperto di modellismo.

La fiera internazionale di Norimberga è stata una delle ultime manifestazioni tenute prima del periodo del coronavirus. In effetti noi giornalisti avevamo notato la presenza di alcuni asiatici che indossavano già la mascherina, ma nulla ci faceva pensare a quello che è poi successo. Il rallentamento dell’economia in generale non ha certo fatto bene al settore, ma ci sono buone speranze che il tutto si riprenda in quanto la passione dei collezionisti rimane, da quanto è il nostro sentire. Per quanto riguarda le tendenze posso affermare che continua l’interesse per la scala 1:18 che è la beniamina dei collezionisti e dei produttori e resiste, ma con sempre più fatica la scala un tempo prediletta, l’1:43. Cominciano a farsi strada le scale piú grandi come l’1:12 e l’1:8. Interessante è anche l’aumento dell’offerta da parte di aziende di rilievo di miniaturizzazioni in scale piccole come  1:76 e 1:87, che sono popolari negli Stati Uniti ed in Inghilterra.

I maggiori produttori tornano ad utilizzare il metallo pressofuso e si riducono le proposte realizzate in resina, forse perché i collezionisti prediligono come materiale il metallo che in genere dá un impressione di maggiore peso e solidità e di conseguenza  come dicono i francesi, “on en a pour son argent”.  Come tendenza generale si puó notare che i produttori si stiano orientando, per quanto riguarda i soggetti da replicare, ciascuno verso una tematica in particolare, in modo da essere individuati anche da questa caratteristica. Forse è finita l’epoca in cui tutti riproducevano tutto senza particolari distinzioni. Uno dei problemi più sentiti da parte delle aziende  è la ricerca di altre nazioni per produrre i modelli, in quanto la Cina è meno conveniente di un tempo. Alcune aziende hanno già spostato tutta o parte della produzione in Bangladesh, pur mantenendo un buon livello del prodotto, mentre un marchio italiano ci ha confidato che potrebbe anche tornare a produrre in Italia, come faceva un tempo.

Ci sono altri problemi  da considerare  nel mondo degli automodelli: un eccesso di offerta sul mercato, i prezzi non sempre giustificati dalla qualità del prodotto, il mancato ricambio generazionale per quanto riguarda i collezionisti, in quanto i giovani mostrano scarso interesse per questo mondo. Altri problemi nascevano, prima della pandemia, da un eccessiva proposta di mercatini, borse e fiere con dei costi sempre piú alti per gli espositori che per la maggior parte non sono dei  commercianti di professione. Comunque sia, per gli appassionati di automodellismo rimane la soddisfazione, avendone i mezzi,  di acquistare delle riproduzioni di un livello qualitativo inimmaginabile qualche anno orsono. In parallelo continua l’offerta in edicola o per abbonamento di modelli in scala dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Per quanto riguarda l’editoria del settore, ho appreso con dispiacere la cessazione della pubblicazione del mensile britannico Modelcollector , una delle pietre miliari per chi ama questo tipo di collezione. Certamente la presenza di numerose riviste on-line gratuite non aiuta certo questo tipo di riviste. Io mi auguro che si raggiunga un certo equilibrio anche in questo ambito.

(Nella foto la Mercedes-Benz 600 Pullmann Limousine prodotta dalla CMC, scala 1:18, in metallo)

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