L’oro dell’usato

Crisi dei semiconduttori, lunghi tempi di attesa delle vetture, incertezza post-pandemica e meno risorse economiche dedicate all’acquisto dell’auto. Il momento che sta attraversando il mercato dell’auto è sicuramente molto complesso: di fatto uno dei più difficili da 30 anni a questa parte.

I costruttori hanno dovuto fare i conti con quella che molti definiscono la “tempesta perfetta” e hanno elaborato nuove strategie per cercare di limitare i danni. La crisi dei semiconduttori, dovuta quasi esclusivamente alla pandemia, ha fatto anche riflettere sulla necessità di ridefinire la strategia degli approvvigionamenti di questi componenti strategici, facendo tornare in Europa o comunque fuori dall’Asia la loro produzione.

In tutto questo mare mosso c’è però una baia con mare relativamente tranquillo, ed è quella del mercato dell’usato. Trattato usualmente come “criticità” dai concessionari, si è trasformato in una sorta di ancora di salvataggio, rappresentata soprattutto da vetture recenti. Sicuramente questo genere di mercato negli ultimi anni si è evoluto e sono diverse le organizzazioni che si occupano di gestire quella che in passato era una criticità.

Ne abbiamo parlato con Davide Governale, imprenditore che opera nel settore da diversi anni con webcar.biz (https://autologia.net/produttori-di-usato/ e, più recentemente, con allmobilitysolutions.it, un provider che fornisce consulenza altamente qualificata nel mondo della mobilità, fornendo un supporto professionale e innovativo per l’acquisto, la vendita, il noleggio, la certificazione, la garanzia e l’erogazione di servizi per i veicoli.

Ecco il suo punto di vista: “Questa crisi è anche una questione mediatica, alcune teorie affermano che la questione dei semiconduttori è stata strumentalizzata. L’impatto sulla produzione c’è ma i costruttori hanno preso la palla al balzo per aumentare i prezzi delle vetture, ragionando così: vendo meno macchine ma aumento i prezzi. Di conseguenza il margine aumenta. Gli incrementi sono fatti in due modi: o con un + 5-8% sui listini o svuotando di accessori gli allestimenti delle vetture: paghi uguali ma ti offro di meno”.

Ma come vivono gli operatori del settore questo momento? “Tutto il mondo dei concessionari sta cercando vetture. Noi di conseguenza ci stiamo strutturando per operare anche con gli operatori e non solo con i clienti finali”.

Di una crisi come questa è opportuno anche cercare le cause: ovvero i ritardi nelle consegne. Ecco il punto di vista di Governale: “Quasi tutte le marche hanno dilatato i tempi di consegna da 4-5 mesi a 10-12. Alcuni grossi dealer dicono che perdono 80% delle vendite, altri hanno ordinato auto in modo da avere uno stock”. Queste le considerazione generali, ma quali sono le ripercussioni sull’usato? “C’è quindi un crescente interesse dell’usato, dovuto anche ai minori acquisti dei noleggiatori. Il costo delle vetture usate è cresciuto anche del 20%. Anche le diesel sono ben volute, fuori dalle grandi città, al Sud, nelle province o all’Est Europa”.

Questa crisi però potrebbe aumentare le velocità di cambiamento: “Alcune case, immaginando il futuro con un po’ di fantasia, potrebbero pensare alla vendita esclusivamente digitale e non mediata dai concessionari: officine, punto di consegna e showroom, tutto gestito direttamente dalla casa costruttrice”. Un modello che è stato attuato con successo da Tesla, che ha portato anche al vantaggio di vendere le vetture ad un prezzo fisso, senza mediatori e senza trattative tra cliente e venditori dei concessionari (ricordiamo anche le consegne a domicilio, che anche durante il periodo di lockdown hanno garantito alla casa californiana tantissime vendite). Altre indiscrezioni o voci? Anche sotto questo aspetto Governale ha un’informazione interessante: “Pare che Ford nei prossimi mesi riuscirà ad avere tempi di consegna normali, grazie ad un vantaggio strategico nelle forniture”. Solo voci? Il tempo a breve darà la sua risposta. Quello che è certo è che il modo di vendere le vetture – nuove o usate che siano – non sarà più lo stesso e che questo periodo produrrà cambiamenti strutturali.

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