Ministero dei trasporti: vietato il contromano alle bici

L’Ospite di Autologia:

L’ASAPS ci comunica.

Chi circola in bicicletta deve rispettare il codice della strada e, pertanto, tra i vari obblighi, vi è anche il divieto di non circolare contromano e rispettare i sensi unici di marcia (come invece ha consigliato di fare l’assessore al Traffico di Milano, Pierfrancesco Maran). È legittima, dunque, la multa allo sportivo dei pedali che cammina dal lato opposto della strada, a prescindere dal fatto se la sua condotta possa essere considerata pericolosa o meno. Lo ha chiarito il Ministero dei Trasporti con un recente parere.

Il fatto che i vigili siano stati, sino ad oggi, particolarmente magnanimi, contestando poche volte tale violazione amministrativa, non implica che il comportamento di chi viaggia contromano sia comunque vietato dalla legge e, quindi, passibile di multa in qualsiasi momento. Anzi, è proprio questo il senso del parere: richiamare le forze dell’ordine a far rispettare il codice della strada anche ai ciclisti, benché il loro ossequio nei confronti della natura e per uno stile di vita sportivo sia encomiabile.

Dunque, le biciclette non possono ancora circolare contromano. Neppure se il Comune ha installato un pannello integrativo derogando specificamente al senso unico di marcia. Il riferimento è a quelle amministrazioni che hanno creato piste ciclabili sulla stessa carreggiata stradale con doppio senso di circolazione, dove quindi i ciclisti viaggiano in senso di marcia contrario a quello consentito alle automobili.

In questi casi, si viene a creare un conflitto tra conducenti antagonisti e tra segnali stradali, con conseguente pericolo per la circolazione. Da una parte infatti – specifica il ministero – con l’apposizione del segnale di senso unico si comunica alla generalità degli utenti che tutta la strada è a disposizione per i veicoli orientati correttamente. Dall’altra si confida nella larghezza della corsia di marcia e nel fatto che i veicoli mantengano il margine destro della strada.

L’unico modo – secondo il ministero – per consentire alle biciclette di circolare in esclusiva in senso contrario a quello di marcia consiste nell’istituire una direzione obbligatoria per i veicoli a motore, quindi una strada con senso unico. In pratica in questo modo l’utente stradale non ha a disposizione tutta la corsia di marcia ma deve tenere il lato destro. E le biciclette possono teoricamente circolare in deroga in senso contrario senza rischiare incidenti per via delle auto che viaggiano nel senso opposto, più vicine cioè alla pista ciclabile.

Ricordiamo che l’obbligo di rispetto del codice della strada impone ai ciclisti di avere libero l’uso di mani e braccia, anche al fine di segnalare eventuali svolte e tenere il controllo del manubrio, senza distrazioni (manubrio che, tuttavia, può essere retto anche solo con una mano): il che significa che vengono banditi cellulari e sms mentre si pedala.
Ancora: è vietato ai ciclisti trainare animali, come invece molto spesso succede, o trasportare persone di dietro, salvo che la bici non sia stata appositamente costruita e attrezzata per tale uso.

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