Chi metterà per primo la telecamera di serie?

L’Ospite di Autologia, Claudio Della Seta, giornalista, caporedattore redazione economia TG5

Abbiamo ancora tutti negli occhi le drammatiche ed incredibili immagini del disastro aereo di Taiwan: un’auto procede sicura su un grande ponte quando improvvisamente entra nell’inquadratura un aereo che si imbarda a sinistra, punta verso l’asfalto, lo sfiora con un’ala, colpisce un taxi, precipita nel fiume. La ripresa, casuale ed avvenuta in modo completamente automatico, è dovuta ad una di quelle telecamere compatte che in molti paesi, specie lì dove i comportamenti automobilistici sono più “incerti”, i guidatori sono soliti montare dietro il parabrezza in modo da poter documentare in modo inoppugnabile eventuali incidenti. Non è la prima volta, del resto, che simili telecamere riprendono eventi straordinari: ricordo ad esempio la pioggia di meteoriti che colpì una vasta area della Russia nel febbraio del 2013 ripresa, anche, da un gran numero di queste micro telecamere.

Da noi la diffusione è ancora decisamente limitata, vi ricorrono per lo più i professionisti della strada: tassisti ed autotrasportatori. Eppure ci sarebbero tutte le premesse per una loro maggiore presenza sui nostri veicoli: la disponibilità di un inappuntabile “testimone oculare” a bordo potrebbe invogliare le compagnie di assicurazione a concedere uno sconto sulla Rca per i previdenti automobilisti che decidessero di munirsene. Le controindicazioni che ne ostacolano la diffusione sono credo principalmente due: l’inesteticità dell’insieme supporto-telecamera-cavetto di alimentazione ed il timore, se non la certezza, di subirne il furto. Fino a quando qualche casa automobilistica, più furba delle altre deciderà di incorporare la micro telecamera nel supporto dello specchietto, collegandola magari ad una discreta uscita Usb dove inserire una memoria di massa. Scommettiamo che prima o poi qualcuno ci arriverà?

2 commenti
  1. Claudio Della Seta
    Claudio Della Seta dice:

    Grazie Sergio. In effetti le riprese sono due, da due auto diverse. In quanto al calcolo delle probabilità, sono le eccezioni che fanno girare il mondo…

  2. Sergio Casagrande
    Sergio Casagrande dice:

    Grande Claudio,
    da bravo cronista sempre sul pezzo mi hai battuto sul tempo, perché desideravo proprio aprirci una riflessione anche io…
    Aggiungerei un’altra singolarità del fatto accaduto in questi giorni a Taiwan: le riprese non sono di un solo automobilista, ma di ben due che guidavano a distanza di appena due auto uno dall’altro…
    Visto che un aereo ti precipiti sopra la testa non è un fatto che accade tutti i giorni, mi domando: ma come cavolo guidano questi automobilisti di Taiwan se la circostanza che due persone che si trovano al volante possano avere la telecamera accesa mentre cade un aereo è decisamente meno probabile del fatto che uno possa trovare spazio per un parcheggio a pettine con la SsangYong Rodius nel centro di Roma in un giorno di pioggia?
    Ciao,
    Sergio

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