Perchè non ci sono piloti italiani in Formula 1 ?

E poi dicono che non ci sono piloti italiani in Formula 1.

A parte qualche vaga speranza per Giovinazzi e Fuoco attraverso la filiera della Ferrari Driver Accademy, ancora una volta ci avviciniamo ad un prossimo Campionato di Formula 1, nel 2018, senza una concreta presenza nel massimo Campionato.

Ma non ci si deve certo meravigliare. Basta aprire l’ultimo numero di Autosprint per rendersi conto che nel grande calderone di competizioni della domenica appena trascorsa ci sono soltanto auto straniere protagoniste dei vari campionati su pista.

Escludendo i trofei di marca di vertice ( Porsche, Ferrari e Lamborghini, tutti ad alto costo) troverete in battaglia nei vari campionati vetture Honda, Seat, Bmw, Lotus, Renault, ed una piccola foto di un gruppetto di Fiat 500 Abarth ( solo 13 in gara ). Tra l’altro con i successi di un finlandese e di un turco (!) nelle due gare della serie.

Ma se avete voglia di andare a controllare la situazione in precedenti giornate agonistiche troverete la stessa situazione o anche peggio: quasi mai vetture italiane in lizza. Tuttalpiù una presenza spot di un’Alfa Romeo Giulietta frutto di una iniziativa privata.

Se poi volete dar un’occhiata alla sezione Rally: beh, ancora peggio! Macchine italiane mai. Ford, Peugeot, Citroen, Hyundai, Skoda…. Italiane? Non pervenute. ( Il Trofeo dedicato alla nuova 124 Abarth ha raccolto solo 3 o 4 partecipanti: impostazione sbagliata! ).

E pensare che l’Alfa Romeo ha le corse nel DNA, la Lancia ha vinto e stravinto nei Rally ed in pista, e la Fiat ha fior di successi nel suo pedigree.

Questa purtroppo è la constatazione. Ed è da qui, dalle gare diffuse, trofei vari, competizioni a basso costo ( o quasi )  che si allenano i piloti, si costruiscono i talenti, si scoprono i campioni.

Tutte quelle Case citate si attivano nello sport: certo, lo fanno per un proprio interesse promozionale, ma intanto allargano la base ed aiutano i primi passi dei giovani appassionati per poi selezionare i migliori ed assisterli, aiutarli, per portarli ai vertici. Potremmo fare una lunga lista di nomi di piloti che attraverso questi accessi sono saliti molto in alto. Ma finché non ci sarà una vera azione di una Casa italiana per costruire una filiera seria e concreta continueremo a rammaricarci con le solite lamentele: “…ma come mai non ci sono piloti italiani in Formula 1 ? “

1 commento
  1. Antonio Granato
    Antonio Granato dice:

    Purtroppo questa situazione rispecchia un po’ lo stato di saluto del nostro paese.
    Una volta c’erano aziende che finanziavano sponsorizzazioni e aziende che addirittura provavano la strada della creazione di veri e propri team di F1 (la Forti o la Andrea Moda). Esistevano anche Scuderia Italia, Osella e tante altre. I marchi di aziende prestigiose presenti sulle macchine di F1 erano tantissimi, basti pensare a Olivetti, DeLonghi, Agip, Benetton (poi anche team) e tanti altri. Non a caso i piloti italiani componevano quasi il 50% della griglia… oggi invece è lìopposto , sia per situazione economica e sia, conseguentemente, per piloti in griglia.

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