Quando abbiamo motorizzato le Olimpiadi

Dieci anni fa l’Italia era in festa per i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.Diciassette giorni, dal 10 al 26 febbraio, entusiasmanti e indimenticabili che hanno lasciato il segno. Momenti di euforia e di luce con centinaia di migliaia di persone in giro per la città, voci e colori di tutto il mondo mischiati, le immagini della bella Italia e del Piemonte diffuse nel Pianeta.

A dieci anni di distanza, nel cuore di Torino, per la precisione in piazza Castello, dove pulsava il cuore olimpico della Medal Plaza, tornerà per tre giorni (nel lungo weekend da venerdì 26 a domenica 28 febbraio) la stessa aria di festa e di allegria di allora.

Un nostalgico viaggio indietro, che richiama in per ognuno di noi ( almeno per quelli che erano a Torino ) ricordi ed emozioni indelebili.

Parlando di viaggio e di ricordi “olimpici” , non posso che rivivere una delle mie prime esperienze professionali come Capo Ufficio Stampa dell’Iveco, all’epoca Sponsor Ufficiale di Torino 2006.
Fu motivo di orgoglio per l’azienda e non semplice conseguenza del fatto che l’evento si svolse di fronte alla porta di casa, ma anche l’opportunità di farsi conoscere a livello internazionale .
I valori e la passione per lo sport – ben riassunti dallo slogan “I campioni Iveco entrano in gioco”- sono stati la base dell’impegno aziendale nell’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali.
La collaborazione con l’Ente Trasporti e Logistica di Toroc, per studiare nei minimi dettagli i servizi connessi al “trasporto persone”, ne fu un valido esempio. Tutti i trasferimenti di atleti, giornalisti, spettatori e volontari dello staff sono stati infatti effettuati con autobus Iveco. Una flotta di circa 1200 autobus, in gran parte interurbani e turistici ma anche minibus e urbani, senza dimenticare oltre 140 autobus Granturismo impiegati dagli altri sponsor per il trasporto privato dei propri ospiti.
Inoltre, sono stati oltre 250 i veicoli di tutta la gamma Iveco utilizzati per la realizzazione, la costruzione e l’allestimento delle strutture legate ai siti Olimpici.

Una bellissima esperienza che alla fine si tradusse in una pubblicazione intitolata “Emotions”, realizzata con la collaborazione dell’amico fotografo, Alberto Alquati, che immortalò con il suo obiettivo non tanto le imprese degli atleti partecipanti alle gare delle ma quelle di chi ha trasportato e costruito le Olimpiadi del 2006, quelle che hanno fatto diventare Torino una città ‘turistica’, risvegliandone l’orgoglio e la voglia di stupire.

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