Quelle regole che non vengono fatte rispettare

È di un po’ di giorni fa la notizia dell’adeguamento alle norme Ue sull’abilitazione per i sedicenni al trasporto del passeggero sul proprio scooter o motorino. L’enfasi con la quale è stata comunicata dal ministero questa notizia e con la quale non pochi media l’hanno diffusa, hanno poca ragione di essere. Nulla di nuovo, infatti, visto che se un ciclomotore è omologato per due persone non vi è alcun problema legato alla sicurezza. Il passo, dunque, era obbligato. Concordo. invece. con il direttore generale di Confindustria Ancma, Pier Francesco Caliari, quando sostiene che sarà necessario “monitorare le assicurazioni” allo scopo di evitare speculazioni che possano far lievitare le polizze. Ancma, in proposito, rileva che le stesse polizze, nonostante vedano un calo fortissimo delle spese da parte delle assicurazioni, dal 2007 sono in costante crescita, arrivando a segnare punte del 400 % in più rispetto agli altri Paesi Ue. Il punto, però, è un altro. E riguarda il dovere delle forze dell’ordine di far rispettare le regole del Codice stradale. C’è troppa disparità. Nella bellissima Sicilia, per esempio, viaggiare in moto senza casco (oppure tenendolo slacciato), è una consuetudine. Per non parlare dei genitori che viaggiano col casco, mentre il piccolo seduto in qualche modo sulla sella ne è sprovvisto. E lo stesso dicasi per le cinture di sicurezza: chi le indossa è in numero nettamente inferiore a chi ne fa a meno. L’altro giorno in via Maqueda, a Palermo, alcuni motociclisti senza casco sono transitati bellamente davanti a un vigile urbano che si è girato dall’altra parte. Sindaco Leoluca Orlando e i suoi colleghi al governo delle città più indisciplinate del Paese, prenda le giuste misure. Non faccia come Pilato.  E abbia il coraggio, questo governo delle parole e dei sogni, di far passare una vera riforma del Codice stradale, puntando proprio sul rispetto delle regole e del dovere di farle rispettare. Basta con l’anarchia. Con la sicurezza stradale non si scherza. Lo dice anche una campagna del ministero, ma poi si permettono certe cose…

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