Rinasce la Mehari !

“Nel nostro futuro ci potrebbe essere spazio per una nuova Mehari, stiamo considerando questa eventualità”, ha finalmente confessato Linda Jackson, grande capo della Citroen, in occasione del Automotive News Europe Congress. Una bella notizia per i tanti appassionati di quest’auto straordinaria, ancora molto ricercata, soprattutto nei luoghi caldi di villeggiatura. La Mehari, il cui nome è stato mutuato da un tipo di dromedario africano, addestrato per la corsa e per il combattimento, è figlia della 2CV e della Dyane, da cui prese l’intera meccanica, a cominciare dal motore bicilindrico da 602 cmc. raffreddato ad aria, in grado di erogare una potenza massima di 29.6 CV DIN . Pure le sospensioni e l’impianto frenante, così come lo sterzo e il cambio furono derivati direttamente dalle due popolari utilitarie della Casa francese. Motore, cambio ed il resto della meccanica furono fissati su di un telaio a pianale derivato direttamente da quello della 2CV, che però venne accorciato di 22 cm per risparmiare peso. Ne ha fatto le spese l’abitabilità anche se non aveva certamente la pretesa di essere una berlina da famiglia. Sul telaio venne imbullonata un’inedita carrozzeria in materiale plastico, tale soluzione eliminava totalmente la formazione di ruggine e garantiva un sensibile risparmio di peso. Inoltre, essendo la plastica utilizzata pre-verniciata, non si correva neppure il rischio di scrostature, ma nel tempo uno scolorimento dovuto al sole, purtroppo sì. Le zigrinature longitudinali della carrozzeria garantivano una buona rigidità.
Con un peso di soli 475 kg, la Méhari riesce a compensare almeno in parte la potenza ridotta del suo propulsore. Le prestazioni infatti, non superano i 100 km/h. Ma non era certo pensata come un’auto fatta per grandi accelerazioni, ma invece per un’agilità sui terreni più sconnessi.

La Méhari ha estremizzato il concetto di spartanità tanto caro ai francesi, già molto evidente sulla 2CV. Si tratta, infatti, di una delle auto dalla dotazione più essenziale che siano mai esistite. Caratteristica amata da un numero di automobilisti molto più ampio di quanto si possa immaginare. Le portiere erano inizialmente in tela con finestratura in vinile trasparente. I posti posteriori potevano essere rimossi lasciando spazio per un ampio piano di carico con quasi 1.2 metri quadri di superficie, su cui era possibile caricare fino a 400 kg di portata. Tra il 1968 e il 1987 vennero prodotte 150 mila Citroen Mehari e si pensa che siano ancora tantissime quelle in circolazione.

Mehari_poster

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  1. […] vi avevamo anticipato, qui su Autologia nel mese di giugno (http://autologia.net/rinasce-la-mehari/), Citroen sta pensando di rilanciare in chiave moderna la […]

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