Sette domande a Riccardo Rosi

Riccardo Rosi, avvocato alessandrino, ex sergente, Vice Direttore dell’Unione Industriale di Torino, è un volto noto della solida istituzione torinese, nata nel 1906, che oggi rappresenta 2300 imprese con 150.000 addetti.  

È anche Amministratore Delegato di Unimpiego Confindustria.  

Qualche incontro eccellente lo ha fatto, o meglio lo fa quasi tutti i giorni. 

1- La tua prima auto, un ricordo ? 

Cos’altro se non la mitica 500 ? Eccezionale nel traffico e nel parcheggio, arrampicatrice insuperabile in montagna e con … il gusto della “doppietta” per scalare le marce. Bianca e col tettuccio in tela, da cui spuntavano le teste dei miei amici di allora, tutti molto più alti di me, ma riuscivamo a starci come gli elefanti della barzelletta: due davanti e due di dietro. What’s else?

2 – Un viaggio che vorresti rifare, e con chi ?

Le strade lungomare della California, accompagnati dal susseguirsi di paesaggi mozzafiato, insieme a mia moglie e ai miei tre figli, reduci da un’inebriante cerimonia di “graduation” della prima figlia diplomata in USA, nell’Orange County, da ripetere a distanza di anni, quando sono tutti già grandi e laurearti.

3 – La tua strada del cuore ?

La salita in collina, verso sera, per raggiungere all’Eremo la discoteca “Saltincielo”, per fare il primo turno di Dj, perché poi bisognava studiare.

4 – Salga Rosi, venga con me, te lo ha mai detto qualcuno di importante  ? 

Si, un giorno nei lontani anni ‘80, un burbero ma sorridente Cesare Romiti. Ma era purtroppo solo una salita in… ascensore del palazzo di corso Marconi.

5 – Porti a cena dei piloti di F1, di ieri o di oggi…chi vorresti invitare ? 

Due su tutti: Ayrton Senna e Gilles Villeneuve, evocatori dei sogni di un (allora) giovane uomo che ammirava la loro immensa classe ed il coraggio ai limiti dell’incoscienza. Scomparsi per destini diversi, ma così prematuri.

6 – Ti piacerebbe essere trasportato da un’auto senza conducente, come passeggero? O preferiresti un caro, vecchio taxista ? 

Un taxista senza dubbio, di quelli che parlano della città, dimostrando il loro amore per un mestiere duro, ma gratificante per quelli che sanno entrare in sintonia con i clienti. Che sanno dare piccoli consigli senza essere invadenti. Un genere sempre più raro.

7 – Hai un’auto dei sogni ? 

Una, da sempre: una Porsche, supercar che si lascia guidare come un’utilitaria o come una sportiva di razza. Maneggevole e scattante, senza essere irraggiungibile. Anche se è restata e resterà un sogno.

7bis – Ti piace di più guidare o essere trasportato ? 

Senza dubbio guidare, ma so di fare un torto a chi, da passeggero, ha i miei stessi istinti e, come me, si sente a disagio nell’essere trasportato: mia moglie.

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