Sette domande a Daniele Camerana

Daniele Camerana, una vita da appassionato  di motori a 2 o 4 ruote. Torinese, ieri è stato tante cose: motociclista, rallysta, collaudatore, responsabile del Trofeo A112. Oggi osservatore attento delle cose e delle corse automobilistiche

1 Con chi vorresti cenare una sera, con quale  pilota di ieri o di oggi ?

Con John Surtees, che è stato campione del mondo prima in moto e poi in auto. John, il suo soprannome era “il figlio del vento”, sarebbe un ottimo convitato a  tavola .

2  La tua prima auto, un ricordo

La Fiat 850  special di mia mamma, 45 cv, 600 kg , trazione posteriore- Gli toglievo il filtro dell’aria per far più rumore, così mi sembrava una macchina da corsa.

3 La tua prima corsa

Il Rally delle colline di Romagna, con la A112 abarth del Trofeo A112 , dove siamo stati molto veloci nelle prime prove, poi al traguardo meno… ma comunque la ricordo come una bella prestazione per un debuttante.

4 Parliamo di rally

Il pilota che hai conosciuto che ti ha impressionato di più.

Marku Alen, era un grande pilota e sembrava fosse un uomo dei boschi, perché sembrava davvero essere venuto fuori da una foresta del nord.

5 Cosa ti piaceva di una corsa, che fosse auto o moto ?

Una volta mi piaceva lo spettacolo, mi piacevano le macchine di traverso, mi piaceva la guida… oggi invece mi piace la strategia, mi piace il fatto che uno decide di partire con delle gomme con cui potrà, anche se  è più lento all’inizio,  arrivare più avanti in classifica. Per me è spettacolo anche questo.

6 Meglio la corsa  o lo sviluppo di un auto ?

Per me è più’ interessante lo sviluppo di un auto, mi piace di più

7 Le corse oggi, ti appassionano ancora ?

Appassionare magari no,  ma il fatto che una corsa possa essere vinta o persa per una strategia azzardata o conservativa  non mi dispiace. E a quel punto anche il pilota conta in modo molto diverso.

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