Sette domande a Federico Brugia

Sette domande a Federico Brugia, regista pubblicitario italiano. Noto nel mondo per lo stile raffinato  e siglante, un vero poeta dell’immagine autore di importanti spot per brand internazionali. 

1 – La tua prima auto, un ricordo
Fiat Uno Turbo!!!!…  tipica della mia generazione, se non potevi permetterti la Golf!
Il primo ricordo che ho – purtroppo – coincide con la prima curva stretta presa in discesa, 48 ore dopo aver ritirato l’auto dal concessionario. Sono finito nel giardinetto di una villa sulle colline del Piacentino.

2 – La tua prima auto filmata,  un aneddoto
Bmw serie 3. Giravamo a New York con un set che ricreava gli anni ‘40… L’idea era che l’auto fosse così futuribile da far percepire “passato” tutto il resto.
Una comparsa, che non sapeva nulla di ciò che stavamo girando, mi si avvicinò per farmi notare che la scelta della Bmw era un errore rispetto all’epoca che stavamo rappresentando!
Ringraziai cortesemente e dissi che poi in post produzione l’avremmo cancellata!

3 – Un prodotto che vorresti raccontare o un’attrice/attore che vorresti dirigere
Mi piacerebbe raccontare con un gusto internazionale tutti quei prodotti che hanno reso importante l’Italia nel mondo: dalla Nutella alla pasta De Cecco…  mi piacerebbe farlo cercando di uscire dai tipici cliché italiani, che forse non sono più in grado di rappresentarci bene…  Ho tentato di farlo varie volte, per esempio con la campagna che ho girato recentemente per Alitalia.
Ancor di più mi piacerebbe farlo attraverso la complicità di un grande attore… penso, per esempio-, a un nome come quello di Tony Servillo.

4 – Un regista di ieri o di oggi che inviteresti a cena
Beh, sono tanti. Ci vorrebbe un catering per una serata come questa….  Poi, mandati tutti a casa, mi piacerebbe trattenermi solo con Federico Fellini e Michelangelo Antonioni !

5 – Il progetto più bello che hai avuto tra le mani
La risposta che si dà in genere è “il prossimo”!!!!
Aggiungerei tutto il lavoro fatto negli anni con BMW.

6 – BMW e Brugia una storia di successo. Quanto può dare di suo un regista al posizionamento di un brand

Nel caso di un rapporto come quello tra me e BMW, basato sulla fiducia e soprattutto sulla continuità, penso si possa parlare di una collaborazione molto proficua.
Nel momento in cui l’agenzia stabilisce le linee di una strategia di comunicazione precisa ed efficace, al regista spetta il compito di creare un universo visivo che sia caratterizzante e unico.
Nel caso di Bmw penso di essere riuscito a creare una mondo (un mood, uno stile visivo) che non si erano ancora visti, soprattutto se legati al mondo automobilistico.
Abbiamo puntato alto, cercando di piacere ma senza affidarci a formule già collaudate… alla fine quell’universo elegante, raffinato (ma anche intelligente e colto) è diventato un benchmark per altri brand, non solo automobilistici.

7 – Un auto che vorresti nel tuo garage 
Jaguar E-Type coupe (Serie I)…  l’auto di Diabolik.
7 bis – Un progetto che hai nel cassetto e che vorresti realizzare
Il mio secondo lungometraggio…  continua a entrare e uscire dal cassetto!

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *