A Silverstone chi è più bravo sta davanti.

Non sarà più il tracciato di una volta quando le curve erano tutte veloci e le F1 giravano a una media superiore ai 250 all’ora. Ma rimane comunque un circuito che fa emergere le differenze. Un circuito dove l’efficienza del telaio e la sua messa a punto diventa una variabile determinante per andare forte. Certo, se non hai una power-unit che spinge lì non fai grandi tempi, ma l’importanza di aerodinamica e meccanica è fondamentale.

Insomma Silverstone rimane ancora un posto dove chi è più bravo sta davanti. E a qualifiche appena concluse la risposta… definitiva… da accendere… indiscutibile… ce l’abbiamo. Le Mercedes fanno un altro sport. E Luigino Hamilton anche. Punto.

Si può anche far finta di nulla… Si può anche avere la spudoratezza di dire che “La Ferrari si è rivelata comunque competitiva” (cit. Marc Genè) quando i suoi piloti hanno preso 1,6-2,2 secondi dalla pole… Ci si può attaccare alla ridicola flessibilità di come vengono valutati i track limits da Whiting & co…

Ma se si ha un minimo di rispetto per la realtà e per i valori di questo sport, non si può non riconoscere questa totale superiorità. E togliersi il cappello.

Prima di entrare nel dettaglio di cosa è successo e soprattutto perché, tanto per dare una prima inquadrata alla situazione, date uno sguardo al grafico seguente in cui ho messo il distacco tra le vetture in Q3. Ho riportato quello registrato un anno fa e quello di poco fa.

In prima fila ci sono sempre le due Mercedes. Oggi però Rosberg si è preso più di 3 decimi, l’anno scorso 1… e questo è un primo messaggio.

Il secondo messaggio è dato dalla posizione delle Ferrari… quinta&sesta nel 2015 e quinta&sesta anche oggi. L’unico dettaglio è che il secondo abbondante di ritardo di Raikkonen, oggi è diventato più di uno e mezzo. E Vettel è a 2,2 secondi da Hamilton. Che poi è vero che Silverstone è lungo… ma 2 secondi è un distacco davvero “inoorme”, come diceva il mio amico Harvey Postlethwaite. Ah, nota di colore aggiuntiva… così come l’anno scorso Vettel è rimasto dietro al compagno (un decimo nel 2015, ben sei decimi oggi). Si vede che Silverstone non gli piace. Oppure che lui e i suoi ingegneri non riescono a partorire un set-up accettabile da quelle parti…

Altro messaggio interessante… Le Williams che l’anno scorso occupavano la seconda fila a 8-9 decimi dalla pole, oggi hanno una sola vettura in Q3 (Bottas), settima, distanziata di ben 2,2 secondi.

Quarto e ultimo messaggio… Le Red Bull, che un anno fa remavano nelle retrovie (Kvyat settimo e Ricciardo decimo), oggi sono ufficialmente e stabilmente la seconda forza del Campionato Mondiale di F1. Cioè, in pratica hanno scavalcato le Ferrari prendendo il posto che un anno fa a quest’epoca era delle Williams.

Direi che ce n’è abbastanza per capire “come gira il fumo a Silverstone”

2 commenti
  1. Giorgio Ferro
    Giorgio Ferro dice:

    Grazie dei complimenti, Filippo!
    Sui prossimi nubifragi che colpiranno Maranello sono purtroppo d’accordo…

  2. FILIPPO ZANONI
    FILIPPO ZANONI dice:

    Bell’analisi bravo Giorgio. Mi sa che a Maranello cambieranno un po’ di persone tra poco (per l’ennesima volta).

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