Test olimpico. Analisi critica della Kia Sorento Hybrid

Questa estate è stata caratterizzata da quelle che potremmo definire le Olimpiadi più strane di sempre. Che ci hanno regalato tante emozioni, non c’è dubbio; ma strane lo sono state di sicuro, a partire dal fatto che si chiamavano Tokyo 2020, anche se si sono disputate nel 2021. E allora, per farci un’idea di come va la nuova Kia Sorento Hybrid, niente di meglio che provarla proprio lì, sulle strade della Grecia, dove tutto è cominciato.

L’evoluzione di Sorento negli ultimi 18 anni, lanciato nel 2002 come funzionale veicolo fuoristrada e prodotto in oltre tre milioni di unità, è stata notevole: oggi, con la quarta generazione, è stato trasformato in un vero e proprio SUV di alta gamma. Al passo con i tempi grazie alla proposta ibrida e con un design esterno ridefinito, più contemporaneo e meno arrotondato soprattutto nel frontale, con una nuova griglia “Tiger Nose” con fanali a LED “Tiger Eyes”, con proporzioni allungate e con una carrozzeria più grande per massimizzare la capacità di carico, che fa di Sorento uno dei SUV a sette posti più versatili e spaziosi presenti oggi sul mercato. Grazie anche al pacco batteria posto sotto il pianale in corrispondenza del passeggero anteriore, con una capacità di carico fino a 813 litri.

Raggiunto il terminal veneziano di Fusina, ci imbarchiamo su un confortevole traghetto veloce di Anek Lines alla volta di Patrasso: 35 ore di navigazione per arrivare e iniziare la nostra avventura. E non potevamo che iniziare da Olimpia, patrimonio Unesco, dove davvero tutto è cominciato con cadenza quadriennale nel 776 a.C., in un santuario che si sviluppò dal 600 a.C. e che non divenne mai una vera e propria città. Per i giochi si sospendevano le guerre e si proclamava l’Ekecheirìa, la pace sacra per disputare le gare in onore degli Dei, che duravano cinque giorni. Tra queste, la prima in assoluto fu la corsa semplice, denominata Stadion, su una pista lunga 192,27 metri, da allora sinonimo del luogo sportivo per eccellenza.

L’interno della Sorento di quarta generazione rappresenta un cambiamento in termini di qualità e design. Il quadro strumenti digitale da 12,3 pollici è gemellato con un sistema di infotainment e navigazione touchscreen da 10,25 pollici che si estende fino al centro della consolle. Molto apprezzato il potente sistema audio surround BOSE a 12 altoparlanti, per un’esperienza di ascolto a bordo ai massimi livelli.

Lasciata Olimpia andiamo verso Epidauro, nel cuore dell’Argolide, per visitare uno dei più importanti teatri dell’antichità, nei pressi della costa dominata da estesi oliveti e dai famosi aranceti, ancora oggi sede del famoso festival classico che si tiene tutti gli anni insieme ad Atene tra la metà di luglio e i primi di settembre. Dotato di una perfetta acustica già nota nell’antichità, fu costruito nel secolo IV a.C. da Policleto il Giovane sfruttando il pendio collinare ed è giunto fino a noi in perfetto stato di conservazione. Di dimensioni notevoli, presenta 54 ordini di gradinate e può ospitare circa 14mila spettatori.

La nostra Sorento Hybrid è mossa da un nuovo propulsore elettrificato, che abbina un T-GDi da 1,6 litri benzina turbo a un pacco batterie ai polimeri di litio da 1,49 kWh e un motore elettrico da 44,2 kW, con una potenza massima di 230 CV e 350 Nm di coppia, con cambio automatico a sei marce. Il risultato è un comfort e una silenziosità davvero sorprendenti, merito anche delle sospensioni indipendenti riprogettate. E visto che in Grecia le strade non sono tutte dei biliardi, non male il dispositivo “Terrain Mode” abbinato al sistema di trazione integrale, che rende Sorento ancora più efficace in situazioni estreme, intervenendo sul sistema elettronico di stabilità (ESC), sulla ripartizione della coppia e sui tempi di cambiata, trovando il settaggio migliore in funzione delle condizioni di utilizzo e del fondo stradale.

Dopo tanta cultura, un giorno di riposo a Porto Heli, posto alla fine del golfo di Nauplia, di fronte alla mondana isola di Spetses; tradizionale villaggio di pescatori e principale stazione balneare della costa frastagliata all’estremo sud dell’Argolide, è caratterizzata da innumerevoli spiagge e calette dove la vegetazione rigogliosa si tuffa nel famoso mare di Grecia. Interessante anche il borgo di Ermioni, a pochi chilometri e con angoli incantevoli e specialità gastronomiche come il polpo pescato nei fondali del luogo. Poco distante le isole del Golfo Saronico, come Idra e Poros, distante dalla terraferma meno di quattrocento metri, oltre alla penisola di Mètana, famosa per le sorgenti termali, oggi quasi abbandonate, oltre alla spiaggia di Vathi.

Non potevano mancare su Sorento i sistemi ADAS di assistenza alla guida più aggiornati, con rilevamento di pedoni, ciclisti e veicoli, compreso il traffico in arrivo quando si svolta in corrispondenza di un incrocio. Sorento è disponibile inoltre con Blind-spot View Monitor (BVM), Surround View Monitor (SVM) e Blind-spot Collision-Avoid Assist (BCA), Intelligent Speed Limit Assist (ISLA), Smart Cruise Control con Stop & Go (SCC) e SCC (NSCC) basato sulla navigazione, Lane Following Assist (LFA), Driver Attention Warning (DAW), Highway Driving Assist (HDA) e Lane Following Assist (LFA), che garantisce al conducente controllo automatico di accelerazione, frenata e sterzo in base ai veicoli che precedono, tra 0 e 180 km/h, utilizzando i sensori della fotocamera e del radar per mantenere una distanza di sicurezza dall’auto che precede, monitorando le indicazioni stradali e mantenendo la vettura al centro della corsia.

Terminata la pausa marittima, puntiamo direttamente ad Atene, passando per il famoso stretto di Corinto, dove nel 1882-1893 venne tagliato il famoso canale, lungo 6,2 chilometri, largo 24,6 metri e profondo 8, già immaginato nell’antichità da Alessandro Magno e ormai reso inutile dall’aumento di stazza delle navi che non riescono più a transitare per questa via, ormai appannaggio quasi esclusivo di piccole imbarcazioni da diporto.

Dopo aver completato gran parte del percorso che ci eravamo prefissati, è possibile già avere un’idea precisa dei consumi. Mentre in autostrada nei trasferimenti allegri si arriva anche a medie intorno ai 13/14 chilometri/litro, sulle statali greche, famose per una certa sinuosità che obbliga a velocità medie più contenute, la sete del millessei ibrido scende, e di molto, attestandosi quasi stabilmente a circa 20 chilometri/litro, risultato tutt’altro che disprezzabile.

Arrivati nella capitale, culla della civiltà occidentale, dopo il doveroso tributo all’Acropoli che la domina dall’alto dello sperone roccioso sul quale si erge il Partenone, privilegiamo la visita delle strutture olimpiche di Atene 2004, l’unica Olimpiade che poté affermare a buon diritto, rivolgendosi agli atleti, “Bentornati a casa”. Dopo anni di incuria e quasi abbandono, le strutture del quartiere olimpico progettato da Calatrava sono tornate a godere di una accettabile manutenzione, anche se stentano ad entrare nel circuito turistico ateniese. Senza dimenticare il famoso Panatinaikos, lo stadio voluto da De Coubertin per le nuove Olimpiadi moderne e costruito nel 1894 sul modello di quello eretto da Licurgo nel 330 a.C. e rifatto da Erode Attico nel 144 d.C.. Oggi non più utilizzato, rimane a testimonianza di un progetto visionario, una sorta di museo a cielo aperto della tradizione olimpica, dove finì la maratona di Atene 2004, vinta dal nostro Baldini.

Mancano ancora due mete al nostro viaggio. Il tempio dorico di Poseidone a Capo Sounion, all’estremità della parte meridionale dell’Attica, preceduto da magnifiche spiagge e voluto da Pericle nel 444-440 a.C., con la curiosità di sole 16 scanalature nelle colonne invece delle tradizionali 20, per resistere meglio alla corrosione marina. Per poi terminare a Maratona, dove si ricorda il soldato Filippide, primo maratoneta della storia, cui venne dato il compito di annunciare agli ateniesi, dopo 40 chilometri di corsa, la vittoria di Milziade sui persiani nella piana di Maratona nel 490 a.C.

La nostra cavalcata è terminata. Raggiunta di nuovo Atene, dopo una notte ristoratrice, proseguiamo per Corinto e poi per Patrasso, dove, dopo oltre un migliaio di chilometri tra autostrade, strade statali veloci e tortuose trasferte sulle montagne del Peloponneso, ci imbarcheremo sul traghetto di Anek Lines per Venezia, dove ci attendono i controlli scrupolosi in materia di Covid delle forze dell’ordine italiane.

Alla fine dell’avventura, il bilancio è soddisfacente: grande comfort, spazio e versatilità, consumi contenuti a fronte di un prezzo che per la versione di ingresso Business a due ruote motrici parte da € 44.500, che nella versione a trazione integrale Evolution più completa, con tutto ma proprio tutto quello che potete immaginare oggetto del nostro test, arriva a € 54.500. Sono soldi ben spesi.

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