Un Forum intrigante

Un aggettivo per l’ultimo incontro di #FORUMAutoMotive? Intrigante.
Tenutasi a Milano, l’edizione #FORUMAutoMotive marzo 2016 è durata 10 ore, più o meno (lo dico per chi non ha partecipato soffocato dal turbine del fare) e ha offerto spunti e opportunità a tutti gli intervenuti e non solo.
In questa “una sera e un mattino” sono stati protagonisti diversi rappresentanti di associazioni di categoria, legati alla distribuzione di veicoli ma anche di componenti, con due rappresentanti politici, il decisionista Borghi della Lega e il riflessivo Maullu di Forza Italia (NDR doveva esserci anche il senatore Mucchetti del PD che ha rinunciato poco prima dell’inizio per impegni urgenti); poi giornalisti e responsabili di uffici stampa per dibattere sul futuro della professione di entrambi; infine, ciliegina sulla torta, una si spera illuminante discussione sul futuro dei saloni nel Bel Paese, grazie anche a un concreto intervento del direttore comunicazione Ford Italia, Marco Alù.
L’incontro tra le associazioni e i due politici è stato interessante anche se i più sembravano parlassero al governo e non a due rappresentanti dell’opposizione. Tantissimi gli argomenti esposti, validissimo quello di Pierfrancesco Caliari di ANCMA sul tema assicurazioni; sentita da tutti la questione sicurezza e posti di lavoro; da ben valutare la problematica dazio-cerchi-cinesi esposto da Corrado Bergagna. Notevole la disponibilità dei due uomini che si prestano al servizio dei cittadini nell’ascoltare e nel dibattere temi che a loro tanto noti non sono, tant’è che Borghi ha aperto una porta per una interessante collaborazione e Maullu, da questa partecipazione, vista la sua posizione nell’europarlamento, potrebbe ottenere grandi risultati (di ciò ne tratto nel PS in fondo) se sposerà ciò che gli è stato servito su un piatto d’argento.
Altrettante fonti per riflessioni e opportunità l’incontro sul tema: “PROFESSIONE COMUNICATORE: L’UFFICIO STAMPA HA ANCORA UN VALORE?” seppur l’intervento di Dossena, il presidente dell’Ordine Dei Giornalisti della Lombardia centrasse assai poco. Il presidente è entrato sulla spinosissima realtà della figura del blogger, non dicendo nulla di più di quello che poteva, o che già si sa. Peccato che, tra l’altro, fosse fuori tema, quindi un bel N.C., non classificabile, se dovessi dare voti non gli farei mancare! Un N.C. che mi spiace dargli, soprattutto dopo che lo scorso dicembre abbiamo scambiato intelligenti batture con l’illuminato Giuseppe Guzzetti. Terminato l’inclassificabile intervento, Dossena è dovuto volare a Roma per altri impegni e allora si è aperto un dibattito interessante con interventi mirati, che hanno dimostrato quanto il mondo della comunicazione automotive sia complesso e quanto sia importante il ruolo di tutti gli attori in campo, oltre che sempre più impegnativo perché sempre più dipendente da quello che succede oltre confine. Tantissimi gli spunti e a chi organizza #FORUMAutoMotive il compito di iniziare a trattarli punto per punto, magari arrivando anche a generare una carta dei diritti e dei doveri di chi in questo mondo vuole lasciare traccia del suo passaggio.
Per quanto riguarda i Saloni dedicati all’automobile e in particolare quelli nostrani, tanti i presenti a illustrare le proprie iniziative, ma auguro che faccia breccia in loro l’intervento di Marco Alà, che tanto chiaro è stato. Il direttore comunicazione di Ford ha ribadito a chi ancora non se ne fosse accorto che mentre un po’ di anni fa andare ad un salone come il MotorShow di Bologna ad esempio, per Ford significava essere presenti perché l’Italia era il terzo mercato mondiale, oggi essendo il Bel Paese diventato il 12°, non può più aspirare ad avere gli stessi budget di allora e tutto va ripensato in questa ottica. Così si spiega anche l’assenza al prossimo Salone del mobile di Milano dell’Ovale Blu. In poche parole o si risale in graduatoria, o ci si inventa qualcosa di nuovo come il salone dell’elettronica di Barcellona o i saloni dell’automobile in Italia rimarranno delle chimere.
PS A Stefano Maullu e non solo a Lui
Se fossi Stefano Maullu non mi lascerei scappare di prendere due piccioni con una fava. L’europarlamentare ha avuto infatti la fortuna di partecipare alla sesta edizione del #FORUMAutoMotive dove è emerso che si potrebbe proporre a livello europeo di rendere obbligatorio sulle automobili nuove il sistema Automatic Emergency Braking, al fine di ridurre gli incidenti e conseguentemente abbassare le tariffe assicurative.
La proposta che potrebbe partire dall’Italia, darebbe lustro alla nostra classe dirigente, legandosi perfettamente alle recenti decisioni (sono passati soli due anni) di dotare tutte le automobili del controllo di stabilità elettronico, noto anche come ESP, ma soprattutto darebbe agio a tutti i cittadini e agli automobilisti, consentendo un valido motivo di confronto con il sistema assicurativo che, come ha ben illustrato Pier Francesco Caliari, direttore generale ANCMA e EICMA, pure sulle due ruote mostra diverse pecche. Inserire nella dotazione obbligatoria di tutte le vetture immatricolate l’ Automatic Emergency Braking sarebbe molto sensato, perché sono in crescita gli incidenti dovuti a distrazioni, legate all’uso di smarthphone e non solo, e questo dimostrerebbe quanto la classe dirigente europea è lesta sul tema della sicurezza dei propri cittadini, che pongono sempre meno attenzione al mondo reale per indirizzarla su quello virtuale. Ricordiamo che l’Automatic Emergency Braking viene offerto di serie da alcune Case automobilistiche, altre lo propongono a pagamento. Sulle versioni meno accessoriate e più convenienti diverse Case automobilistiche non lo inseriscono nemmeno tra gli optional, ed è un peccato. Questo sistema rileva il rischio di un tamponamento e se il conducente non si accorge e non interviene sull’impianto frenante agisce in modo autonomo. E’ un vero salvavita ma anche un “salva patente”, noto che se si creano lesioni che determinano una degenza superiore ai 40 giorni, la revoca della patente è certa con la nuova legge sull’omicidio stradale.
Stefano Maullu, politico attento, può quindi cogliere questa opportunità.

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