Un ritratto di Gianni Lancia scritto da Enzo Ferrari

Gli appassionati lancisti del sito web savelancia,it, a tre anni dalla scomparsa di Gianni Lancia, avvenuta il 30 giugno 2014, hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook, un lucido ritratto scritto da Enzo Ferrari

“Purtroppo, molte volte i figli di tali padri partono handicappati.
Bruciati dall’inesperienza, immessi forse troppo presto al posto del genitore, non reggono il confronto, non spiccano il volo.
La prima volta che parlai al figlio di Vincenzo Lancia, gli dissi l’amicizia, e soprattutto, l’ammirazione che avevo portato e conservato per suo padre.
Mi immalinconii, però, avvertendo come a lui interessasse di più condurre il discorso sulle ultime realizzazioni che non indugiare sulla grande eredità spirituale e tecnica.
Questa impressione dovevo modificarla dieci anni più tardi, nel 1964, quando Gianni Lancia venne a Maranello come cliente.
Atletico, abbronzato, sorridente, mi raccontò della vita «fazendera» che conduceva in Brasile e non mi nascose la sua emozione per essere entrato in una fabbrica di automobili tanto tempo dopo aver lasciato la famosa industria che porta il suo nome.
Fu una visita gradita; aveva con sé la giovane e bella signora (ndr. l’attrice Jacqueline Sassard), che non esitò a lasciare l’abbagliante vita cinematografica per vivere in realistica serenità con lui, che alle vicissitudini aziendali aveva sommato rinunce affettive.
Intuii che per rientrare in una fabbrica d’automobili aveva dovuto forzare il suo carattere e sono certo, ora, che soltanto l’amore materno, un amore eccessivo, lo sommerse con responsabilità e situazioni superiori alla sua età. (da “Le mie gioie terribili” – Enzo Ferrari)

lanciaesassard

2 commenti
  1. Antonio Viotto
    Antonio Viotto dice:

    Fin da piccolo strenuo appassionato della Lancia , contagiato da papà che amava raccontarne la storia . non solo perché il secondo produttore italiano di auto del tempo era di Borgo San Paolo a Torino , come lui, ma perché condivideva la filosofia di Musù Censin , il fondatore: ”Il lancista doc oltre a finiture di qualità, vuole anche ammirare una meccanica raffinata e d’avanguardia quando apre il cofano ”.. Considera la Appia III un altro membro della famiglia : la accudisce ogni giorno, la pulisce dentro e fuori, la coccola, si preoccupa ad ogni istante dello stato di salute.

  2. Luciano Ammendola
    Luciano Ammendola dice:

    Anche se ero bambino vivevo di riflesso questo momento della famiglia Lancia essendo mia madre Maria Ammendola la migliore amica di Luisa Lancia la moglie abbandonata da Gianni per la bellissima attrice francese. Mio padre pilota ufficiale squadra Lancia aveva un rapporto fraterno con Gianni che però aveva a sua volta degli sbalzi di insicurezza pazzeschi , in totale dipenddenza dalla madre che riusci a vincere disobbendole formando la squadra Corse con la B20 a coda tonda e tetto schaicciato 2000 con cui correva appunto mio padre e della quale fci fare la copia azzurra di origine

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