Una sentenza che crea un precedente nella pubblicità

Con una sentenza, che farà “giurisprudenza” nel settore del diritto d’autore, il Tribunale di Torino ha stabilito che Riccardo Pagani è il titolare dell’idea per la realizzazione di uno spot dedicato alla Fiat 500.

Pagani è stato per sette anni art director presso l’agenzia Leo Burnett, e aveva realizzato la proposta della creatività di una campagna pensata per la 500, che però non era stata approvata dalla Fiat.

Successivamente l’idea era stata ripresa da altri collaboratori dell’agenzia dopo il licenziamento da parte di Leo Burnett dello stesso Pagani. Tralasciando però di inserire il nome di Pagani nella lista degli autori.

La “nuova” campagna, senza citare, appunto, fra gli autori il nome di Pagani, è andata in onda con un buon successo presso la critica, aggiudicandosi anche un Leone di bronzo a Cannes e un premio assoluto da parte dell’Adci (Art directors Club Italiano).

Pagani ha così citato a giudizio Leo Burnett perché non ha dichiarato pubblicamente che faceva parte della squadra che ha creato la prima proposta.

Il momento più importante nella “creazione” di uno “spot” è all’inizio, quando nasce l’idea che poi viene sviluppata, ha sostenuto Pagani motivando la denuncia legale.

Il Tribunale di Torino ha accettato la tesi di Pagani: “negli appunti dell’art director c’era scritta di suo pugno la battuta finale dello spot «non importa quanto sia grande la tua auto, importa quanto è grande il tuo yacht», oltre ad altri elementi riconducibili alle immagini, come l’ambientazione («bellissima costiera immersa in uno splendido paesaggio mediterraneo»), il tono della voce («saggio e pacato»). “

Nella sentenza è inoltre dichiarato che “…è innegabile che l’idea-guida della reclame sia già presente in questo scritto: destinatari del messaggio, modalità di presentazione del prodotto, ambientazione, voce narrante, svolgimento della storia, battuta finale sono pressoché identici»”.

Altre prove a favore del pubblicitario alcuni sms che Pagani ha scambiato con gli ex colleghi dove risultava che lui era il vero ideatore dello spot.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *