“Vite di corsa” l’imperdibile libro di Pino Allievi

“Vite di corsa“. L’ultimo libro di Pino Allievi per Giorgio Nada Editore è una perla rara per ogni appassionato di Formula 1. Pino è la firma storica della Gazzetta in Formula 1 e nei motori in generale, è stato un faro per chi come me ha cominciato a frequentare gli autodromi a metà degli anni Ottanta come inviato de il Giornale, prima come spalla del mitico ingegner Benzing, poi come unico inviato del quotidiano di Indro Montanelli. Andare a cena con Pino (e con Piola) era un master accelerato per capire le corse, i personaggi, i retroscena. Perché Pino non era geloso dei suoi saperi, gli piaceva condividerli con i nuovi arrivati. Con lui, Giorgio Terruzzi e Daniele Dallera abbiamo tenuto per un paio d’anni anche una divertentissima rubrica su Rombo. Una specie di Processo al Gran premio dopo ogni gara su idea di Franco Panariti, il vecchio pirata che dirigeva quel settimanale andato purtroppo perduto. Bei tempi. Anche perché era una Formula 1 diversa con i piloti a portata di mano.
Pino era ed è una miniera di aneddoti. Molti di quelli raccontati nel libro ho avuto la fortuna di sentirglieli raccontare di persona nelle mille trasferte passate insieme. Averli raccolti in un libro è stata una grande idea perché ha salvato un patrimonio di conoscenze che soltanto lui può aver avuto in una vita passata in pista. Con tanti dei 27 protagonisti (e non) raccontati, Pino è diventato amico. Il rapporto giornalista-personaggio si è trasformato. Le interviste sono diventate chiacchierate. E il gusto dei ritratti ci ha guadagnato.
Piloti, manager, astronauti, cantanti, gente strana e misteriosa. Nella galleria di Pino c’è davvero tutto ed è divertente (e istruttivo) leggere i suoi 27 ritratti (che poi sono 28 perché i Villeneuve sono due…), rivivere quei momenti. E vi assicuro che questi 27 potrebbero diventare 54 senza problemi. Pino potrebbe raccontare di Stallone e dei suoi sigari, di Rosa Fumetto che esce dal pacco dono, di Stephen Hawking al box della Williams, del té verde di Jean Todt, delle chiacchierate golfistiche con Nigel Mansell e Greg Norman, di Lapo Elkann che a Montecarlo veniva alla curva del Tabaccaio con noi a vedere le auto da vicino e raccontava del suo sogno di diventare inviato di guerra…
Insomma Pino, aspetto la seconda puntata perché la prima mi è piaciuta davvero tanto.
(Tratto da Motori Top Speed de la Gazzetta dello sport)

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