Maltempo, lo spauracchio degli automobilisti
I piloti nordeuropei sono i più preparati al clima piovoso e freddo, capaci di domare i bolidi là dove altri piloti non sono in grado. Nonostante quelli che scendano in pista siano professionisti – ad ogni livello di competizione – capita spesso che la pioggia battente mandi fuori pista le vetture e sia la causa principale di incidenti.
Trasportare le piogge sulle strade che percorriamo ogni giorno, sembra già una situazione critica. Se poi aggiungiamo il pessimo stato di conservazione e di mantenimento di molti tratti stradali italiani – dalle buche nell’asfalto, agli alberi ai lati delle strade – il maltempo può diventare uno spauracchio, tra piogge torrenziali, grandinate e raffiche di vento a 190 km/h.
Il comportamento alla guida deve essere il più possibile responsabile: quindi mani ben salde sul volante, obbligo di rallentare e di aumentare la distanza di sicurezza dall’auto che precede, e obbligo morale di fermarsi prima che sia troppo tardi.
Senza prendere come esempio le stragi che hanno causato diverse vittime da Nord a Sud, in cui ogni comportamento in auto sarebbe stato inutile, prendiamo in considerazione gli eventi piovosi che recentemente hanno letteralmente allagato la Capitale. In numerosi video si vedono auto procedere fino a che le ruote non sono completamente coperte dall’acqua, un danno al mezzo e alla sicurezza dei passeggeri. In quel caso è meglio fermarsi prima che l’acqua sia troppo alta, e magari fare marcia indietro con le dovute segnalazioni e le dovute cautele per aiutare tutti coloro che seguono a non ritrovarsi l’auto nel mezzo dell’allagamento.
Quando è prevista allerta, gli spostamenti vanno ridotti e se scoppia un forte temporale con fenomeni ventosi come trombe d’aria e grandine, è meglio mettere la macchina al sicuro in un parcheggio interrato (garage a pagamento, parcheggi dei centri commerciali).
Se invece si è lasciata l’auto parcheggiata, dopo la tempesta è bene verificare i danni: nel caso in cui un albero o parte di esso sia caduto sull’auto, bisogna verificare se questo era piantato su suolo pubblico o privato.
Nel primo caso si può fare domanda di risarcimento all’ente di proprietà del tratto stradale, che provvederà a fornire le prove della corretta manutenzione dell’albero. In caso di evento eccezionale e imprevedibile come le allerte meteo, gli enti come i Comuni possono sollevarsi dalle responsabilità e quindi si può ottenere una somma per riparare al danno economico soltanto se si è stipulata una garanzia per eventi naturali ed atmosferici sulla propria polizza. Nel secondo caso, si può procedere per vie legali con il proprietario del suolo su cui era piantato l’albero.
Il maltempo non deve essere uno spauracchio, ma spesso non dipende dagli automobilisti se viene vissuto con angoscia: guidare con prudenza, parcheggiare correttamente, circolare con le gomme in ottimo stato è dovere di chi si mette al volante, ma la sicurezza delle strade è compito delle istituzioni. (Luca Secondino)
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