FOCACCIA VEICOLI SPECIALI ARRIVA IN PIEMONTE

Li vediamo nelle strade ogni giorno e sicuramente ci sfugge la quantità di lavoro e l’ingegno necessari per farli. Sono i mezzi speciali: veicoli derivati dalla serie, la cui costruzione richiede grande inventiva. Per capire quali possono essere le peculiarità di questi mezzi ci siamo affidati a Focaccia Group, azienda specializzata nella costruzione di veicoli dedicati alle persone con disabilità, di flotte aziendali, di auto delle Forze dell’Ordine, mezzi d’emergenza e soccorso e veicoli speciali. Da carrozzeria artigianale ad azienda internazionale, Focaccia Group in 70 anni di storia ha costantemente investito in progettazione, ricerca e sviluppo. E’ fornitore di importanti clienti istituzionali e collabora con le principali case automobilistiche per lo sviluppo di soluzioni specifiche di allestimento.

L’azienda, fondata da Dino Focaccia, nasce nel 1954 come carrozzeria a Imola. L’idea è quella di trasformare residuati bellici in veicoli. Nelle mani di Licio Focaccia, figlio di Dino e papà dell’attuale CEO Riccardo, l’impresa si trasferisce a Cervia e diventa in pochi anni un’eccellenza artigiana nella trasformazione tailor-made delle auto, spaziando dai veicoli ricreazionali a quelli accessibili alle persone con disabilità, pronta sempre a sperimentare nuove soluzioni e a rendere più ergonomici e accattivanti il design dei mezzi.

La svolta arriva alla fine degli anni Novanta con l’avvento al timone dell’azienda di Riccardo Focaccia. Alle competenze consolidate dei predecessori, unisce una mente dalle spiccate attitudini imprenditoriali e con grande visione strategica sul futuro. Riccardo Focaccia ha “la sfida” nel proprio DNA, qualità che gli consente di percorrere sentieri diversi e sempre più ambiziosi. Ecco cosa dice: “Quando sono entrato in azienda, nel 1999, eravamo in 4 e il fatturato era di 400 milioni di Lire. Ora siamo in 320, il fatturato è di 67 milioni di euro ed esportiamo in 52 paesi”.

Da qualche tempo Focaccia Group ha fatto due rilevanti investimenti in Piemonte, nel torinese. L’ha fatto prima rilevando la Mobitecno, azienda specializzata nelle produzioni di ambulanze. Poi, nel giugno 2023, ha rilevato la NCT – Nuova Carrozzeria Torinese (situata nell’ex stabilimento Lancia, che poi ha ospitato in alcune parti aziende come Fiat Auto Attività Sportive, la Maggiora e la N-Technology, che realizzava le vetture da  rally Abarth e le Alfa Romeo per il campionato turismo velocità). Riccardo Focaccia ha le idee ben chiare sullo sviluppo di questo polo: “La NCT era una nostra concorrente e non navigava in acque tranquille. La mia azienda è sempre stata molto brava nel gestire le finanze e abbiamo potuto fare quest’acquisizione. Quando siamo arrivati la NCT aveva 80 dipendenti e nessun contratto da Fiat, era un’azienda monocliente. Abbiamo portato quello che io definisco il ‘metodo romagnolo’: l’azienda va avanti con le persone, occorre quindi una forte motivazione corale. Questo porta ad una grande soddisfazione non solo imprenditoriale ma anche personale, essere imprenditore per me significa ottenere soprattutto questo risultato, che sorpassa quello economico. In parole povere: se le persone stanno bene l’azienda va bene. Le persone lavorano per guadagnare, ma bisogna lavorare divertendosi e con unità d’intenti”, Idee molto chiare che ora verranno applicate anche in quest’impianto: “Continueremo gli investimenti, concentrando l’attività sull’impianto di Chivasso in modo da razionalizzare la produzione. Abbiamo la nostra nicchia di produzione e in Italia non ci sono altre aziende come la nostra”. Riccardo Focaccia ha due prodotti di cui è molto fiero: “Uno sono sicuramente i veicoli per trasporto disabile a pianale ribassato. Questo comporta una modifica sostanziale della scocca nella parte posteriore, variante che viene fatta previ appositi calcoli ingegneristici. Abbiamo iniziato nel 2010: siamo gli unici in Italia. Questa procedura permette di adattare il veicolo per farci stare una carrozzina, senza modificare il design del mezzo. Il cliente lo percepisce con una vettura normale. Il contrario, in pratica, di quanto si fa abitualmente con il Fiat Doblò tetto alto”. L’altro opera in un ambito completamente diverso: il trasporto dei detenuti: “Per la mia filosofia era giusto farli con adeguati canoni di comfort. Li abbiamo quindi ridisegnati, con soluzioni che gli altri mercati ci invidiano. Ci sono sempre i vani con le sbarre, ma è aumentata la sicurezza e si è ottimizzato il servizio di scorta. Un dettaglio? Nei veicoli precedenti era necessario un agente di polizia in più per lo stesso numero di detenuti. Progetti come questi richiedono rivestimenti interni costruiti ex novo, appositi impianti elettrici e dotazioni di emergenza. Da ogni progetto nuovo abbiamo ricavato elementi per adottarli in altri ambiti produttivi: per esempio realizziamo le pulsantiere di comando dei lampeggianti e delle sirene, personalizzabili per ogni forza dell’ordine o veicolo d’emergenza”.

Altro mantra è la flessibilità: “Siamo sempre stati pronti a cambiare i nostri prodotti, tanti nostri concorrenti hanno chiuso perché non hanno saputo diversificare. Imprese come la nostra si devono trasformare continuamente. Questo fa parte del nostro DNA: mio padre ha vissuto gli anni ‘70 e da lui ho imparato la qualità dell’adattarsi. Con la crisi petrolifera, nei periodi di magra aveva incominciato a fare sedute per ospedali, in vetroresina”.

Per concretizzare un maggior contatto con il cliente Focaccia ha avuto l’idea di aprire i propri “Store”: punti dedicati, nelle principali concessionarie d’Italia, dov’è possibile visionare i veicoli, avere tutte le informazioni e ricevere assistenza tecnica: “La clientela si è evoluta e noi ci siamo adeguati. Sono 10 anni che distribuiamo veicoli nei concessionari. Il servizio al cliente non può essere condotto in modo diverso: a parte le soluzioni tecniche c’è anche un coinvolgimento emotivo. Quest’anno sono più di 20 i Focaccia Store inaugurati in giro per l’Italia”.

Sulle prospettive del nuovo polo produttivo di Chivasso c’è da stare allegri: “A breve introdurremo il secondo turno di lavoro. Qui abbiamo trovato persone formate e professionali. Un patrimonio che non va sprecato. Ci mancava un impianto per la produzione su larga scala e siamo andati a cercarlo in Piemonte, dove sapevamo di poter trovare la giusta soluzione. L’Emilia-Romagna è valida per la meccanica di precisione, a Cervia abbiamo il reparto ricerca e sviluppo, ma non avevamo strutture e competenze per questo genere di produzione su più numeri”. Anche riguardo il delicato momento della transizione Riccardo Focaccia ha le idee chiare: “Occorre rendersi conto che è più facile conservare e trasformare pian piano che buttarsi alla cieca in un sistema nuovo. Prima di mollare qualcosa che funziona occorre capire come trasformare in meglio quello che si ha. Nel mondo automotive occorre essere realisti”.

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