ASSISTENZA – Cuore Vs. portafoglio è il dilemma dell’automobilista in officina

Gli italiani amano la loro auto ma, quando si tratta di manutenzione, vince il risparmio: meglio il meccanico di fiducia o il concessionario ufficiale? Un instant survey svela le nostre preferenze (e le strategie)

Se il cuore dice di andare dal concessionario ufficiale, il portafoglio invece suggerisce un giro dal meccanico di fiducia. Questo, in sintesi, è il verdetto dell’ultima instant survey condotta da Areté – società di consulenza altamente specializzata nel settore automotive – che ha messo sotto la lente di ingrandimento le scelte degli italiani in fatto di assistenza post vendita per l’auto.

Tra i rispondenti, oltre 6 su 10 dichiarano di possedere un’auto da più di 3 anni, scelta principalmente in base al rapporto qualità/prezzo (indicato dal 56% del campione) e per qualità della vettura (segnalata dal 25%). Il 41% del campione non prevede di avvicinarsi all’acquisto di una nuova auto prima dei prossimi due anni.

Secondo l’indagine, il 97% degli italiani considera essenziale effettuare il tagliando alle scadenze previste. Fin qui tutto bene, ma quando si tratta di decidere a chi affidare il proprio veicolo, le strade si dividono: solo il 59% opta per un concessionario autorizzato per la manutenzione ordinaria, e appena il 46% si rivolge alla rete ufficiale in caso di guasti.

Dove vanno gli automobilisti e perché

Il motivo principale di questa tendenza è il risparmio economico. Il 47% degli automobilisti preferisce le officine indipendenti perché offrono prezzi più competitivi rispetto ai centri ufficiali. Eppure, la fedeltà alla rete autorizzata non è un ricordo del passato. Chi continua a rivolgersi ai concessionari lo fa soprattutto per un senso di maggiore affidabilità e per la garanzia di ricambi originali e tecnici specializzati.

Nonostante la scelta sempre più frequente di rivolgersi a meccanici indipendenti, la soddisfazione verso il servizio post vendita rimane alta: quasi il 90% degli intervistati si dichiara contento dei tempi per ottenere un appuntamento e delle tempistiche di intervento. Ma attenzione, solo il 39% degli automobilisti resta in officina ad aspettare la fine del lavoro: gli altri, piuttosto che sorbirsi l’odore di olio e grasso, preferiscono tornare a riprendere l’auto a cose fatte.

Concessionari alla conquista degli automobilisti

A proposito di fiducia, quando si parla di brand, gli italiani non hanno dubbi: i marchi tedeschi e le officine del brand Fiat guidano la classifica dell’affidabilità.

Il post vendita è un servizio essenziale per gli automobilisti – sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté – e rappresenta una delle aree più strategiche per concessionari e case automobilistiche. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: i dealer ufficiali intercettano solo la metà delle auto vendute. Per migliorare questa performance, la chiave potrebbe essere l’offerta di servizi più personalizzati, capaci di rispondere alle esigenze reali dei clienti”.

Chissà se offrire un caffè più buono in sala d’attesa potrebbe fare la differenza?

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