SICUREZZA – Le elettriche? Non le vogliono nemmeno i ladri
Nelle classifiche delle vetture più rubate non compaiono mai le EV: merito della dotazione elettronica e della scarsa diffusione che le rende poco appetibili anche nel mercato de pezzi di ricambio. A parte le batterie….
La Panda è come l’amore: tutti la cercano, tutti la vogliono. Da chi la spinge ogni anno sulla cima delle classifiche di vendita delle utilitarie agli altri, a quelli che la rendono la regina assolute fra le auto più rubate d’Italì. Lo scorso anno, su 131.679 veicoli svaniti da queste parti, ben 12.571 erano Panda, quasi una su 10.
Ma curiosamente, scorrendo la top ten delle macchine più rubate – che include anche i Suv, ci mancherebbe – non compaiono modelli elettrici. Il dato, confermato da una ricerca realizzata negli Stati Uniti, dove le EV sono decisamente più popolari e diffuse rispetto all’Italia, rafforza la teoria: le elettriche costeranno di più, ma in compenso i ladri girano alla larga. Lo scorso anno, negli States, si sono involate più di un milione di auto, ma in compenso nel periodo compreso fra il 2021 ed il 2023 è stato denunciato il furto di una sola Tesla Model 3.
I motivi? Tutti legati alla forte componente tecnologica, che su molti modelli include una forma di sorveglianza difficile da eludere. Un esempio è il “Sentry Mode” di Tesla, la modalità sentinella che grazie ad una serie di telecamere in grado di monitorare cosa succede intorno alla vettura, la dotano di un servizio di sorveglianza perennemente all’erta. E questo senza contare che attraverso l’app dedicata, è possibile condividere le registrazioni video e la posizione con le forze dell’ordine.
Punto numero due, il software avanzato che protegge gli EV è molto difficile da violare, e le case automobilistiche collaborano con gli hacker per individuare falle nella sicurezza, rendendo il furto ancora più complicato.
Un altro motivo sufficiente a scoraggiare lo scippo dell’auto è la tracciabilità, resa possibile da GPS, sistema che si può disattivare, ma non è un’operazione così semplice e nemmeno veloce.
Terzo punto: se è vero che buona parte dei veicoli rubati finisce in Medio Oriente o Africa, è del tutto inutile portare da quelle parti vetture che necessitano di infrastrutture per la ricarica. Le colonnine sono rare da questa parte del mondo, figuriamoci in quella.
In ultimo il mercato dei pezzi di ricambio, quello che porta spesso i ladri a smontare le vetture rubate per rivenderne i pezzi, anche in questo caso non ancora così sviluppato da giustificare un mercato parallelo, anche se esiste un’eccezione, perché se è vero che se le EV al momento sono escluse dalle razzie, è anche vero che sono in aumento i casi di furti delle batterie, che racchiudono materiali preziosi come il litio, fondamentale per la componentistica, senza contare che un battery pack ha costi decisamente elevati e la richiesta, anche sul mercato nero, va aumentando.
Tirando le somme, al momento c’è solo una categoria che può dormire sonni tranquilli: chi non ha la macchina.
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