EVENTI – Quando i Militari affrontano gli ADAS

Le Forze Armate italiane hanno organizzato il primo “Safety Motor Day” per addestrare i militari sull’uso degli ADAS. L’evento ha combinato teoria e pratica, mettendo in luce l’importanza della sicurezza stradale e della protezione contro minacce informatiche nel contesto militare

Anche i nostri militari, ovviamente, devono fare i conti con la nuova generazione di auto, quella che (per intenderci) “pensa”. E così i rappresentanti delle nostre Forze Armate si sono tirati su le maniche e hanno studiato a fondo i manuali degli ADAS.

Il Centro Polifunzionale di Sperimentazione dell’Esercito ha aperto le sue porte per un evento senza precedenti, il primo “Safety Motor Day”. Non si tratta di un’esercitazione militare tradizionale, ma di un corso intensivo sui sistemi di assistenza alla guida avanzati (gli ADAS, appunto) che ormai sono a disposizione su numerose vetture e quindi, inevitabilmente, anche sui parchi auto militari.

L’iniziativa, promossa da LabSumo (spin-off della casa editrice Sumo Publishing), ha coinvolto tutte le quattro Forze Armate italiane: Esercito, Carabinieri, Marina Militare e Aeronautica Militare.

Quando la sicurezza diventa un ordine

L’adozione di nuove tecnologie a bordo dei mezzi è di fondamentale importanza per garantire ed elevare ancora di più gli standard di sicurezza di tutti gli utenti della strada” ha dichiarato il Maggior Generale Raffaele Zorzi, Comandante Tecnico dell’Esercito. Parole che suonano quasi come un ordine: la sicurezza stradale non è negoziabile, nemmeno per chi è abituato a guidare mezzi blindati in zone di guerra.

Anche i veicoli militari devono adattarsi alla rivoluzione tecnologica che da luglio 2024 ha reso obbligatori questi sistemi per l’immatricolazione di nuovi veicoli.

La nuova frontiera della cybersicurezza

Se pensate che il peggior nemico in strada sia la distraziopne, Alberto Vita, vicedirettore di LabSumo, vi farà cambiare idea: “Nel 2024 gli attacchi all’ecosistema automobilistico sono aumentati del 60% rispetto all’anno precedente, con ben il 92% realizzati da remoto”. E così quando il 35% degli attacchi informatici punta al controllo di una parte o dell’intero veicolo, improvvisamente la frenata automatica d’emergenza diventa una questione di sicurezza nazionale.

In pista la teoria incontra la pratica

L’evento non si è limitato a presentazioni teoriche. I partecipanti hanno assistito a dimostrazioni pratiche sulla pista di velocità del Centro, mettendo alla prova sistemi come il monitoraggio dell’angolo cieco sui veicoli pesanti, il Lane Keeping Assist che corregge la traiettoria in caso di sbandamento, e la frenata automatica d’emergenza su una sagoma di bambino.

Momenti che hanno trasformato i 25 chilometri di piste del Cepolispe in un laboratorio a cielo aperto, dove gli Ufficiali Ingegneri dell’Esercito hanno potuto toccare con mano il futuro della mobilità su strada.

Tradizione e innovazione si alleano

Il Safety Motor Day rappresenta un segnale importante: l’istituzione militare abbraccia l’innovazione tecnologica di certo non come una minaccia, ma come un’opportunità per migliorare sicurezza ed efficienza.

E mentre i rappresentanti delle Forze Armate tornavano alle rispettive basi, forse qualcuno avrà pensato che oggi aggiornamenti software e protezioni contro hacker malevoli sono fondamentali. Dopotutto, adattarsi rapidamente ai cambiamenti non è forse una delle prime lezioni impartite nell’addestramento militare?

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