HERITAGE – Ferrari, le cinque Supercars che hanno scritto la storia
In occasione dell’anniversario della nascita del “Patron”, il Museo Ferrari di Modena ha inaugurato una mostra in cui sono esposti i 5 modelli più iconici del marchio, mostrando i documenti del proprio archivio che documentano la nascita di ognuna
“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile: sicuramente la farà rossa”. Enzo Ferrari aveva ragione, peccato abbia dimenticato di aggiungere che buona parte del merito, se il colore della velocità legata all’auto è per tutto il mondo il rosso, il merito è soltanto suo.
Dal 14 agosto del 1987, quando il “Patron” se n’è andato, sono tanti i nomi che dopo di lui hanno contribuito a trascinare il marchio più iconico del pianeta verso la leggenda, categoria aperti solo a pochi eletti. E ogni anno, quando sul calendario arriva il 18 febbraio, a Maranello amano tenere vivo il nome di un uomo di campagna, duro, ostinato e a volte scorbutico che raccontava di non aver fatto un giorno di ferie in vita sua. Al massimo mezza giornata al mare, a Viserba, prima di tornare in ufficio per appuntarsi un paio di idee che gli erano venute in mente.
Quest’anno, per celebrare “L’ingegnere”, il Museo Enzo Ferrari di Modena ha voluto giocare jolly, aprendo l’immenso e inestimabile Archivio del marchio per raccogliere in una mostra aperta al pubblico le “Supercars”, i modelli che hanno rappresentato delle pietre miliari nella storia Ferrari.
La mostra si articola in 5 Isole digitali interattive e polifunzionali, una per ciascuna delle Supercar esposte, ognuna accompagnata da versioni EVO, per permettere ai visitatori di scoprire i dettagli che hanno permesso la nascita di questi modelli iconici: significa 2000 tra fotografie, video, disegni, documenti e pubblicazioni e consultabili digitalmente.
Oltre all’esplorazione dell’Archivio digitalizzato, la visita diventa dinamica combinando una serie di esperienze tematiche e interattive che, per la prima volta nei Musei Ferrari, integrano attività più ludiche pensate per piccoli e grandi.
Poi arrivano loro, le cinque meraviglie: la Ferrari GTO del 1984, il primo modello di granturismo in serie limitata derivato direttamente dall’esperienza delle competizioni, la Ferrari F40 del 1987, berlinetta leggendaria con il DNA da competizione, disegnata da Pininfarina e costruita con largo uso di materiali compositi. Ancora la Ferrari F50 del 1995, il punto di incontro più alto fra una monoposto e una GT, dove l’estetica si mette al servizio dell’aerodinamica, la Ferrari Enzo del 2002, estrema sintesi tecnologica in omaggio al Fondatore del Cavallino Rampante nell’anno del dominio in Formula 1. LaFerrari del 2013, disegnata dal Centro Stile Ferrari, è la prima stradale più vicina a un’auto da corsa e la prima anche con motorizzazione ibrida Hy-Kers.
All’apice del percorso espositivo la F80, la nuova Supercar lanciata nell’ottobre del 2024, presentata al Museo con un inedito racconto dinamico e che, per la prima volta, mostrerà i pezzi che rappresentano il processo evolutivo che anticipa la finalizzazione di un modello. Dal mulotipo al prototipo avanserie fino all’ultimo modello di stile, pezzi che andranno a comporre “l’archivio di domani” con l’ultima nata della Casa di Maranello, continuando ad alimentare lo straordinario patrimonio dell’Archivio Ferrari. La mostra sarà aperta al 16 febbraio 2026.
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