GLAM & TECH – Il “Goodyear Blimp” torna in Italia

Sarà sui cieli di Imola il prossimo weekend in occasione del round del FIA World Endurance Championship, tappa italiana di un lungo tour mondiale per celebrarne i 100 anni di onorata carriera

Il 1889 è un anno effervescente: il 16 marzo a Torino nasce la Federazione Italiana Giuoco Calcio e l’8 maggio successivo il Genoa supera il Toro nell’unica giornata del primo campionato. Nel luglio dello stesso anno Guglielmo Marconi deposita il brevetto della radio e un mese dopo, ad Akron, nell’Ohio, nasce la “Goodyear Tire & Rubber Company”, azienda specializzata nella gomma dedicata a Charles Goodyear, inventore della gomma vulcanizzata.

Il mondo, come accennato, sta vivendo anni di euforia che si traducono in mercati ancora tutti da conquistare, meglio ancora se attraverso qualcosa che lasci la gente con le mascelle spalancate.

La Goodyear, ad esempio, malgrado sia riuscita ad ottenere un contratto di fornitura con la Ford per la “Model T”, decide di diversificare tentando una strada che sembra promettere bene: i palloni aerostatici. Significa mettere un piede nella neonata industria aeronautica, immaginando che da lì a poco sarebbero serviti tessuti e rivestimenti per gli aeroplani, allora delle ferraglie volanti affidate agli esperimenti di pochi coraggiosi consapevoli di essere ad un bivio dell’esistenza: pronti per consacrarsi ai libri di storia o ad una targa in qualche giardino pubblico, a imperituro ricordo del loro sacrificio.

Prima ancora degli aerei, in effetti il mondo guardava con stupore verso gli immensi palloni che ormai da un decennio solcavano i cieli grazie alle straordinarie intuizioni del conte Von Zeppelin. E la Goodyear in quell’idea ci credeva così tanto da acquistare i terreni circostanti alla propria sede in Ohio per creare una pista di partenza e arrivo corredata da un hangar e un reparto di produzione. È il 1920, quando i primi dei nove modelli di “Blimp” non rigidi alimentati a elio ordinati dalla marina, iniziano a punteggiare i cieli americani.

Da allora, i dirigibili Goodyear hanno attraversato i cieli, i decenni e gli schermi televisivi, riuscendo a resistere ai disastri epocali che decretano la fine dei palloni aerostatici e allo sviluppo dei più moderni aerei, sempre più veloci e sicuri. Nel 1972, la flotta dei Goodyear Blimp diventa una realtà internazionale che dopo aver scatenato le folle negli stadi del “Super Bowl” o volato sulle colline di Hollywood durante la cerimonia degli Oscar ed essere ripresi in migliaia di immagini sopra i monumenti più iconici del mondo, inizia a solcare i cieli europei diventando una presenza fissa nei più importanti eventi motoristici fra gli anni ‘70 e ’80.

Oltre ad essere una delle icone aziendali più riconoscibili al mondo, l’immenso e lento dirigibile è oggi una vera icona pop che ha segnato un’epoca e che proprio nel 2025 celebra i primi 100 anni con un lungo tour intorno al mondo destinato a toccare oltre 100 città fra Stati Uniti ed Europa, compresa una tappa in Italia, dove è tornato l’ultima volta nel 2020.

Per cominciare come si deve il Blimp, uno dei quattro esemplari rimasti della flotta Goodyear e l’unico con base in Europa, a Essen, in Germania, si fermerà sopra l’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola in occasione del round del FIA World Endurance Championship, in programma fra il 18 ed il 20 aprile prossimi.

Lungo 75 metri e alto 17,4, all’interno dei suoi 8.425 mq di volume può ospitare 14 passeggeri portandoli fino a 125 km/h a 3.000 metri di altitudine, rimanendo in volo per 22 ore consecutive: tempo a sufficienza per fotografarlo in ogni modo.

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