BUSINESS- The Musk Effect: Elon in retromarcia

Le proteste degli azionisti, il calo vertiginoso di popolarità e le cospicue perdite del marchio che lo rende l’uomo più ricco del mondo avrebbero convinto l’imprenditore sudafricano a fare un indietro dal proprio impegno politico. In Italia, intanto, aumentano le assicurazioni per i proprietari delle sue vetture

Anche i ricchi capitolano, e soprattutto scoprono che il denaro oggi può fare moltissimo, ma vivaddio ancora non tutto. La crociata contro Elon Musk, che da imprenditore visionario si è riciclato a politico intransigente a capo del “Doge” (Department of Government Effiency), ha avuto un effetto dirompente sui suoi c/c personali e più che altro su quelli della “Tesla”, come certifica il -9% su base annua e un utile netto di 409 milioni di dollari, pari ad un secco e perentorio -71%.

In una nota, l’azienda fa un accenno sibillino ad un “cambiamento di sensibilità politica” che avrebbe spinto Elon ad annunciare ad un’assemblea degli azionisti che “Probabilmente dal mese prossimo, il tempo che dedico al Doge diminuirà in modo significativo. Continuerò a lavorare con il team del Doge per il resto del mandato del presidente Trump per assicurarmi che sprechi e frodi non si verifichino più. Un giorno o due a settimana. Finché il presidente lo vorrà”.

Fra le righe si legge un disimpegno graduale in qualche modo già visibile, che secondo “rumors” nasconderebbe un raffreddamento improvviso nei rapporti con Trump, altro essere dal carattere assai volubile, dimostrato dalla prolungata assenza di Musk al fianco del presidente ciuffio-dotato, che qualche settimana fa aveva annunciato che “Ci sarà un momento in cui Elon dovrà lasciare il Governo per tornare alle sue aziende”.

A tutto questo, si aggiunge una curiosa indagine realizzata dal portale Facile.it, secondo cui il “Musk Effect” inizia a farsi sentire anche da questa parte dell’oceano. Se negli Stati Uniti non mollano gli atti di vandalismo che colpiscono i proprietari di Tesla, nella vecchia Europa – in modo più civile – a parte qualche timida protesta non si segnalano casi particolari, ma in compenso le compagnie assicurative hanno pensato di aumentare i prezzi delle polizze furto-incendio riservate alle Tesla, perché non si sa mai.

Dall’esame di 130mila preventivi per assicurazioni RC con copertura furto e incendio, è emerso che dal dicembre scorso le tariffe pensate esclusivamente per le vetture marchiate Tesla sono aumentate del +28% si base annua, con un costo medio passato da 796 a 1.022 euro. “Le compagnie assicurative valutano diversi elementi per determinare il prezzo di una copertura pertanto è difficile, se non impossibile, collegare le variazioni delle tariffe ad un unico fattore – spiegano gli esperti di Facile.it – ma certamente la possibilità che un sinistro si verifichi è uno dei parametri più importanti e quanto sta accedendo in tutto il mondo alle autovetture prodotte da Musk non può essere ignorato”.

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