TECH – BYD va all’attacco, con Tesla nel mirino

Una nuova tecnologia di ricarica ultraveloce, tre nuovi stabilimenti di prossima apertura in Europa e nuovi modelli: un’offensiva che punta a limare i confini dell’impero di Musk

La battaglia dell’elettrico ha almeno tre fronti aperti: i costi, l’autonomia e i tempi di ricarica. Tre cantieri aperti su cui tutti i marchi, in ordine sparso, lavorano a testa bassa nella speranza di arrivare per primi, risolvere il problema e conquistare un mercato che potrebbe ma non si applica.

Sull’ultimo punto, in particolare, a farsi avanti sono i cinesi del colosso di “BYD”, che hanno appena svelato al mondo le delizie della “Super e-Platform”, una nuova tecnologia di ricarica ultraveloce pensata per assestare l’ennesimo sgambetto alla “Tesla” di Elon Musk, il cervellotico magnate ormai troppo impegnato su altri fronti per accorgersi che la concorrenza va avanti e nel giro di poco le sue auto elettriche potrebbero diventare preistoria.

La tecnologia cinese, per buttarla sui numeri, promette di fare un pieno ad una batteria da 100 kW in 10 minuti garantendo una potenza di 1000 kW, il doppio esatto dei Supercharged di Tesla.

Il nuovo sistema di ricarica farà il suo debutto in società sulla berlina “Han L EV” e il suv “Tang L Ev”, di cui in questi giorni si è aperta la fase dei preordini e prime consegne previste per il prossimo gennaio. I due modelli sono dotati di un doppio motore, il primo (230 kW), sull’asse anteriore, il secondo (580) sul posteriore, quanto basta per rendere sufficienti – rispettivamente – 2,7 e 3,7 secondi per coprire la fatidica accelerazione 0-100 km/h.

E l’offensiva BYD in Europa non si limita a questo: nelle previsioni, dopo il primo impianto produttivo previsto in Ungheria e il secondo in Turchia, è in fase avanzato il progetto di una terza fabbrica questa volta in Germania, Paese che ospita la gigafactory di Tesla, con l’obiettivo dichiarato di costruire il 500mila veicoli all’anno previsti in Europa.

Una serie di passaggi aggressivi che racchiudono un solo imperativo: l’attacco frontale all’impero di Tesla, obiettivo per adesso perfettamente centrato, visto che per BYD i ricavi fra luglio e settembre dello scorso anno sono saliti a 28,2 miliardi di dollari contro i 25,2 della creatura di Elon Musk.

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