CONTRO STILE 21 – Ferrari 12 cilindri…il futuro nel classico

L’edizione del 1966 della 24 Ore di Le Mans, la competizione endurance più famosa e blasonata al mondo, vede la FORD GT 40Mk II avere la meglio sulla FERRARI P3. Uno scontro tra titani: il potere dei soldi e della autorevolezza. Una battaglia epica senza esclusione di colpi tra due sfidanti d’eccezione: Henry Ford II, “the Deuce” e Enzo Ferrari, “il Drake”.

La rivincita della Rossa non si è fatta attendere e si consuma, in terra americana, con la cavalcata vincente di ben tre Ferrari, due 330 P4 e una 412, alla 24 ore di Daytona del 1967.

In onore di questa storica gara, la 365 GTB4, controversa erede della 275GTB4, disegnata magistralmente da Leonardo Fioravanti per Pininfarina, fu battezzata proprio con il nome “Daytona”. La splendida versione spider 365 GTS4 fu richiesta da Luigi Chinetti, importatore USA.

Negli stessi anni incrocia a distanza telepatica, a quel tempo incolmabile, la Chevrolet Corvette Sting Ray C3 Coupe’ e Convertible, nata dalla mitica Mako Shark II …, da un’idea di Bill Mitchell.

Due storie diverse molto simili e altrettanti  incontri inattesi e inaspettati

Leonardo Fioravanti (Designer e Capo dello Stile Pininfarina), dopo aver abbandonato il frontale “old style” fari a goccia e bocca ellittica Ferrari in favore di un moderno e spregiudicato musetto a V proteso, incontra Enzo Ferrari alla presentazione della 365 GTB4. Partecipa, un po’ in disparte, alla riunione tra i vertici aziendali. Dopo alcune battute di soddisfazione il Drake si rivolge direttamente a lui:

“…Da stilista… cos’è che non le piace, cosa cambierebbe? “

Sorpreso, ma deciso Fioravanti risponde:

“…le ruote sono troppo coperte dalla carrozzeria, bisognerebbe portarle in fuori e allargare la careggiata di un paio di cm…”

“…Dite ai tecnici di allargare la careggiata di 5 cm per parte”, la replica di Ferrari.

Ha vinto Leonardo, che tanto ha voluto la 365GTB4, e con lui anche la bellezza delle proporzioni perfette.

Bill Mitchell (Vice President Design GM ), durante un’immersione in apnea alle Bahamas, incontra uno squalo mako. Ne rimane talmente impressionato che quella visione costituisce l’ispirazione per il prototipo della Corvette Shark ll e successivamente della Corvette Sting Ray di produzione, progettata dal grande e indimenticabile Larry Shinoda.  

Oltre all’affilato frontale a muso di squalo, Shinoda si  inventa la pianta, che lui stesso definisce “ Coca Cola “ , allo scopo di  allargare la presenza in strada della vettura.

Inoltre, si racconta che Mitchell, facendo riferimento a un Mako appeso sul muro del suo ufficio,  ordinò alla sua squadra di replicare sulla vettura proprio la colorazione dello squalo, che da un grigio-azzurro del dorso andava gradualmente sfumando al bianco del ventre. I numerosi tentativi del team non portarono a un esito positivo. La soluzione finale fu quella di prendere, in gran segreto, lo squalo dall’ufficio di Mitchell e di dipingerlo come la vettura.

Il giorno in cui  il modello fu approvato dai vertici GM, fu definito da Mitchell ” forse il momento più bello della sua vita”.

 Le due rivali, senza mai esserlo veramente, si contendono il trono della più bella in America. Belle da mozzare il fiato, belle da inseguire un sogno, belle senza eguali, belle come star di Cinecittà e Hollywood. Due divinità che lasciano nel tempo un segno indelebile, per sempre.

Ferrari 12 cilindri… il design

“Flavio, da dove sei partito per progettare questo modello ?” E’ stata questa la mia domanda rivolta a Manzoni che mi ha semplicemente risposto così: “è stato e un percorso creativo naturale seguendo un processo di sviluppo lineare con la mia squadra di designer”.

Non sono a conoscenza di quale sia stata l’ispirazione che ha avvolto Flavio ma sono certo che nel disegnare la nuova 12 cilindri sia stato  influenzato da qualche incontro ravvicinato.

Ho deciso, così, di inventarmi una brevissima storia, una sceneggiatura di un cortometraggio per raccontare il design di quest’ultima Ferrari:

…Il protagonista, designer dal carattere forte ma complesso, si ritrova nella sua casa circondato da una collezione, senza esserlo, di oggetti disegnati da grandi Maestri negli anni 70 / 80. Li ama senza freni, a tal punto che ne insegue profondamente la loro storia.

Comincia a disegnare, usando la matita su vera carta, con la sua mano infallibile e magistrale, dimenticandosi, per qualche ora, gli affanni del quotidiano.

Durante questa dolce calma creativa si affacciano, oltre a mille progetti, i ricordi di auto celebri, vere “sculture senza tempo”, ma anche quelli della Daytona e della Corvette, che proiettano la sua ricerca e i suoi primi tratti di matita in un passato prossimo sorprendente.

 Ecco che alza la testa e osserva il mondo che lo circonda.  Allo stesso tempo gli appare una galleria di ritratti di personaggi straordinari o controversi che ha incontrato, segnandone la sua vita.  

Quando decide di sedersi al pianoforte e incominciare a suonare è la musica che completa l’opera…

…sul suo viso appare un lieve sorriso …lo spartito è completo e tutto si fonde alla perfezione.

Passa una mano sul disegno appena ultimato e lo osserva: le proporzioni e le dimensioni trasmettono tutta la forza del 12 cilindri. Il parafango anteriore sottile esalta il cofano generoso e riccamente scolpito che termina nel frontale, evocando passato, presente e futuro, con un disegno semplice e funzionale.

La sezione sulla fiancata che collega i due passaruota è sottolineata da un segno nuovo e unico: due linee precise, sovrapposte e parallele.

L’abitacolo, molto arretrato, lascia un grande spazio alla “prestige zone” che esalta tutta l’architettura della Gran Turismo.

Il passaruota posteriore, modellato nel segno della potenza, si estende sull’abitacolo e diventa “roll over” largo e si fonde con la cupola effetto “dark glossy cristal”.

Il posteriore da’ un grande segnale per una nuova interpretazione del lunotto posteriore, tagliando tutta la vettura trasversalmente fino ad incrociare il grande paraurti. La soluzione risulta ottima anche per la versione spider.

Luci e dettagli sono inseriti con semplicità. I tagli di scomposizione carrozzeria, logici e necessari, denotano una cura maniacale nell’armonizzare completamente il design della vettura.

Tutto è coerente e si fonde in risultato ricco di novità sportività ed eleganza.

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