CONTRO STILE 38 – FIAT GRANDE PANDA
Con la Fiat Grande Panda, la Volkswagen iD Every e la Renault e-R5 si chiude un cerchio prevedibile, al centro del quale, “ to the core” come dicono gli anglosassoni, ritroviamo finalmente storia e cultura, disciplina e design, funzionalità e buon senso estetico.
La normalità e l’architettura delle auto compatte sanciscono, a mio avviso, l’inizio della fine del periodo, fortunatamente non troppo lungo, delle enormi “scatole di tonno”. Tanto caro al Design globale (alla faccia dell’ecosostenibilità!) con esse si è cercato di imporre il peggior cattivo gusto, proponendo l’antiestetica come la nuova bellezza che come tale dovrebbe essere accettata.
È inevitabile non ricordare la prima Panda, la storia di un progetto lungo e travagliato. Lo studio è affidato all’ Italdesign nel 1976. Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani cominciano il progetto con denominazione Zero. Poco dopo il Maestro, che definiva il suo modello un “elettrodomestico” e l’illustre progettista iniziarono a collaborare con l’ufficio tecnico della FIAT, dove fu avviata la progettazione dell’autotelaio a trazione anteriore, siglato “Progetto 141” … soprannominata Rustica.
A fronte di un consistente successo di vendite riscosso dalle utilitarie spartane francesi, come la Renault 4, la Citroën 2CV e Dyane, la risposta di Fiat fu davvero straordinaria: La Panda (già il nome fu da premio Oscar)
Con il suo Design razionale e l’inconfondibile architettura, la dimensione, la grande abitabilità con i quattro comodi posti e, non ultima l’attenzione ai costi di esercizio, la vettura riuscì a conquistare …oltre 6 milioni di persone.
La messa in produzione della “Panda” subì un forte ritardo, a causa di un duro confronto sindacale, iniziato nel 1979, e arrivò sul mercato nel 1980. Fu, come detto, un successo straordinario. ADI Compasso d’oro 1981, insuperabile icona del Design!

26 febbraio 1980 – Il Presidente di Fiat Auto, Gianni Agnelli presenta la Panda al Presidente, Sandro Pertini nei giardini del Palazzo del Quirinale.
La Fiat Grande Panda si presenta come erede della sua leggendaria antenata dallo strepitoso successo!
Compatta, solida, disegnata da linee e superfici essenziali con un “HERITAGE DESIGN ITALIANO” viene anticipata dalla Fiat con il Concept City Car, e presentata nel febbraio 2024.
Finalmente il Centro Stile Fiat (…indelebili i miei ricordi dal 1972…) fa riferimento, con un approccio al Design, corretto e responsabile verso le origini del modello della prima generazione. Con una lunghezza di circa quattro metri (3,99 m), la Grande Panda si affaccia nel segmento B di cui la marca Fiat ne è stata regina incontrastata per decenni.
La Grande Panda punta a rimanere soprattutto un’auto funzionale e pratica, anche se la carrozzeria abbonda di dettagli un po’ complicati da leggere come essenziali. Spicca lateralmente iI nome Panda, impresso sulla lamiera delle portiere e del portellone. Un concetto un po’ superato, spesso utilizzato dai grandi fuoristrada, che, a mio avviso, non aggiunge nulla di nuovo. Anzi, se vogliamo dirla tutta, toglie un po’ di freschezza alla semplicità della carrozzeria.
Il sistema di illuminazione PXL LED interpreta molto bene e con grande attualità la famosa prima griglia in lamiera asimmetrica e ribaltabile, creando un gioco visivo quasi magico con i fari e il grande logo Fiat. La vista posteriore è razionale e comunica la chiara intenzione di assolvere il tema della funzionalità
L’abitacolo della Grande Panda, con richiami al passato, unisce Spazio e Design. Sono presenti numerosi e pratici vani portaoggetti.
La plancia fa da supporto a due schermi affiancati, uno per la strumentazione digitale e uno per l’infotainment, racchiusi in un unico elemento. Di fronte al passeggero, trova posto il tradizionale “marsupio”.
La Grande Panda, insomma, ha tutte le caratteristiche per diventare l’automobile ideale sia per il traffico urbano che per viaggi più lunghi.
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