CONTRO STILE 45 – AMG GT XX … Design, missing in action
È inevitabile confrontare la nuova Concept Car AMG GT XX ( 1360 CV – 360 Km/h – 5 min Charcging / 400 Km) con i modelli storici di riferimento della tradizione Mercedes-Benz.
In particolare, l’impostazione generale dell’abitacolo, progettata per ospitare anche i sedili posteriori, risulta fortemente baricentrica, penalizzando la cosiddetta “prestige zone”, ovvero lo spazio e il valore simbolico tipici delle sportive Mercedes.
Non evocare il frontale dei modelli SEL può comportare rischi strategici ed errori di comunicazione che potrebbero innescare una spirale vertiginosa senza fine, verso una distrazione iconografica, compromettendone l’efficacia dell’immagine aziendale e la trasmissione coerente dei valori del marchio.
La calandra “luminosa”, attualmente molto alla moda, sostituisce quella in metallo cromato e modifica l’espressione frontale del modello. Presenta una geometria perimetrale semplice e banale che non richiama gli elementi storici di MERCEDES BENZ. Inoltre, la forma bassa e larga interferisce con la visibilità della Stella al centro del veicolo, quasi soffocandola.
I fari supplementari, posizionati ai margini estremi della griglia, non valorizzano i gruppi ottici principali, che risultano isolati sui parafanghi e privi di originalità rispetto a soluzioni precedenti più riuscite.
Il posteriore,inoltre, perde completamente di sex appeal, abbandonando le linee arrotondate e armoniose che conferivano eleganza e dinamismo, elementi ottenuti grazie a una cura progettuale evidente nelle versioni precedenti.
I sei gruppi ottici circolari, sebbene supportati dalla tecnologia MBUX Fluid Light, riflettono ancora influenze stilistiche del passato e non contribuiscono in modo significativo all’innovazione nel design futuro di Mercedes-Benz. Lo spoiler integrato alla parte posteriore rappresenta una soluzione già comune all’interno del segmento e non introduce elementi distintivi. L’assenza di un elemento di separazione, come un lunotto trasparente o equivalente, priva la vista posteriore di un dettaglio semantico che potrebbe arricchire l’interpretazione grafica complessiva.
Infine, la plancia portastrumenti stile “Juke Box anni ’60”, con gli interni fortemente illuminati si combinano con l’arancione esterno, creando un accostamento cromatico di “buon gusto” discutibile.
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