EXTREME – Mxtrem Maverick, oggetto terrestre non identificato
Una hypercar avvolta dal mistero di cui si conoscono pochissimi dettagli a parte il design, fortemente ispirato ai caccia da combattimento
L’unica certezza è che non esce da una Bat-caverna, e non c’entrano neanche le imprese di Tom Cruise in “Mission Impossibile” o quelle dell’immancabile agente segretissimo Bond, James Bond. Quindi, giusto per darci un inizio, è possibile escludere la presenza a bordo di bazooka, spargi-olio, mitragliatrici e sedili eiettabili.
Ma per tutto il resto, la “Mxtrem Maverich” resta poco più di un mistero. Immaginata e realizzata dalla “Mxtrem”, start-up americana di cui non è dato sapere molto, con i canali social attivi da una manciata di giorni, la Maverick nasce ufficialmente come esercizio di stile per una hypercar portata all’estremo, anche se basta un’occhiata per intuire in tentativo di innesto fra un’auto e un caccia da combattimento.
Prodotta in soli 12 esemplari e realizzata sul leggendario telaio della Corvette C8 (berlinetta del 2020 con l’inedito motore posteriore), per la carrozzeria la scelta è caduta sulla fibra di carbonio in abbondanza, mentre gli interni ribadiscono – per chi si fosse messo in ascolto solo in questo momento – lo stretto connubio con il mondo dell’aviazione.
Non a caso il volante non c’è, al suo posto svetta una “cloche”, così come la leva del cambio, simile ad un joystick per il puntamento manuale degli armamenti di bordo. Ma non basta, perché nel posteriore – proprio sotto i due propulsori turbojet – spiccano delle simpatiche repliche di missili terra-aria “AIM-9 Sidewinder”, resi celebri dal sistema di guida autocercante a infrarossi. Ma è tutto finto, pura coreografia, sia chiaro.
Disponibile in tre diversi allestimenti, tutti ispirati alla Corvette (Stingray, Z06 ed E-Ray), ognuno dei 12 esemplari sarà realizzato seguendo desideri, sogni, capricci e richieste dei proprietari, rendendo ogni Maverick un pezzo unico destinato probabilmente ai garage dei collezionisti.
Ma le notizie possibili si fermano qui: non esistono dati tecnici e tantomeno un’idea del costo, in più le uniche immagini sono dei rendering e come data di consegna viene indicato genericamente il prossimo dicembre.
L’unica aggiunta finale, abbastanza inutile, è che l’azienda assicura tutto il proprio impegno perché “ogni Maverick finisca nelle mani di collezionisti appassionati che sapranno apprezzare e mostrare questo straordinario veicolo in tutto il suo splendore”. Consolante.
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